Roma – Pesanti incertezze sulla ripartenza. la scienza”Alt! Il coronavirus c’è”

Il coronavirus è ancora sconosciuto e la scienza non sa ancora come colpirlo, sopirlo e renderlo inoffensivo. La scienza non sa nemmeno come consigliare l’uomo, ad adottare le misure, per poterci convivere. Al problema contagi, come era evidente, si è aggiunta la crisi economica in tutti gli Stati, dove il Pil è crollato, come un castello di carta. Ora siamo al dunque. Il periodo di restrizioni in casa delle famiglie, la chiusura delle attività produttive ” non strategiche”, le sole aperture consentite: punti vendita per cibo e farmacie. Tra 15 giorni il periodo delle restrizioni terminerà. Il coronavirus, a quanto afferma la scienza, non sarà ancora sconfitto e alle popolazioni, non si potrà chiedere ulteriori sacrifici con il “tuttiincasa”  o con le attività produttive bloccate. E’ il tempo delle decisioni che, secondo la scienza, potranno essere dolorose in termini di vite umane. I pareri degli esperti sono tantissimi e vanno dalla istituzione di nuove ” zone rosse”, fino a caute aperture, più nel Sud che nel nord Italia, cioè proprio dove i governatori di Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna avevano  deciso di andare alla riapertura senza ascoltare il governo di Roma per poi tornare indietro. Hanno preferito  ascoltare l’esecutivo che si muoverà sulla base delle indicazioni della scienza. Ma cosa può dire L’ISS o l’Oms davanti ad una Pandemia che non ha precedent,i se non consigliare la massima prudenza? Cosa potrà dire sulla Lombardia che ha dovuto contare più morti civili pianti dopo l’ultimo conflitto mondiale? Il periodo di blocco totale delle attività produttive è servito certamente a non far aumentare il numero dei decessi che, comunque è altissimo, in percentuale ai malati. Dal canto suo Guerra, vice presidente dell’Oms non ha dubbi:” Appena si entrerà nella fase due,in Italia ci dovrà essere un incisivo controllo del territorio e non avere remore nel ” disegnare nuove zone rosse”, dalle quali non si potrà nè uscire e nè entrare. Quella che ci aspetta è una fase molto confusa della vita nazionale: le tante attività e categorie che vivono di turismo sono già in fermento. Pensiamo al mare come alla montagna senza escludere,  ovviamente, le città d’arte, Ma gli operatori turistici non appaiono disponibili ad osservare, divieti, mascherine occhiali speciali,  cioè ” abbigliamento” da spaventare i turisti, stranieri o italiani che siano. Ma, va ripetuto il coronavirus è un pericolo reale e potrebbe produrre effetti drammatici sulla vita delle persone. Governo e coalizione pensino bene a quello che devono o, meglio possono autorizzare. Einstein sosteneva che c’è un confine invalicabile tra scienza e politica ed aveva più che ragione.

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