Il Movimento 5 Stelle, dopo il successo elettorale delle politiche del 2018, ha scelto un Premier , Giuseppe Conte, docente universitario e avvocato. L’attuale Presidente del Consiglio si è battuto, nell’Unione Europea per ottenere che il Fondo salva Stati, in sigla Mes, venisse depurato completamente da tutte le clausole ” punitive” previste ma rimaste. Nella trattativa nessun cenno a questa misura che, consentirebbe all’Italia di poter ottenere 37 miliardi. Pd, Iv e LeU compresa FI, li vorrebbero prelevare ma, una consistente parte dei 5 stelle, è contraria:” No se il Mes non viene ripulito”. A questo punto sta per accadere, un fatto impensabile dal punto di vista morale. Un professionista che non era in politica e che è diventato Premier, grazie agli amici grillini. Oggi solo in parte allineati, in Parlamento, con la strategia studiata da Conte per aggirare, l’ostacolo dei contrari ( cioè dare una fregatura a chi l’ha nominato Premier) e far votare una risoluzione che contiene, tutte le misure votate a Bruxelles compreso, l’ormai famoso Mes. Perbacco a questo punto, se i ribelli, al salva Stati, votassero “no” boccerebbero anche la strada maestra, imboccata, per i Covid – bond. Cioè un vero e proprio karakiri politico. Un “no” motivato già espresso da Alessandro Di Batttista, il politico del Movimento che ha, tra i parlamentari e non solo tra questi, voce in capitolo. Va rammentato che proprio Di Battista, ha rifiutato di fare il ministro o di accettare altro incarico di prestigio. Lui è più che convinto che era molto meglio per il Movimento, un’alleanza con la destra di Salvini che con il Pd, da lui giudicato il peggiore dei partiti politici, per come ha agito e per come agisce, nello scacchiere italiano, non da oggi ma da sempre. Il fatto sorprendente è che il Premier, prescelto dal M5S,, farebbe ricorso ad uno stratagemma di unire, tutte le misure “concordate” con l’Unione Europea costringendo, la parte dei grillini, contrari al Mes, a votare comunque, come ha deciso Il Premier. Il ministro, per gli Esteri, Di Maio vine definito molto stanco delle “incursioni” dii Dibba, che spunta, sfruttando la sua credibilità tra i grillini, nei momenti più delicati della vita nazionale, mettendo a soqquadro i parlamentari e chi lo ritiene, tra il vero interprete del grillismo puro e duro. Inoltre appare scostato che lo scostamento dal Bilancio dello Stato ammonterà a 55 miliardi, non solo per i guasti del coronavirus ma anche per interventi nel Welfare che sta andando in pezzi. E’ forse inutile dire i pericoli che corrono gli italiani, con questi massicci interventi ed impegni economici con l’UE e risparmiatori. Non vorremmo essere facili profeti ma, è sempre accaduto, nella nostra storia non solo repubblicana: questi debiti e quelli passati, sia pure diluiti, in un arco di tempo da definire, li pagheremo noi, i nostri figli e le genie future. Nessuno si faccia illusioni e il Premier, che usa come vuole la Rai, dica la verità: i debiti vanno pagati dagli italiani ed a lui, avvocato, toccherà fare una “transazione”, che appare sempre più inevitabile.