Il bollettino di oggi, della Johns Nopkins University, ha fissato alcuni dati certi, confermati sia pure indirettamente, dell’Oms. Il quarto cavaliere dell’Apocalisse, Covid – 19, ha ucciso in tutto il mondo 195.920 persone e continua a galoppa re, nuovamente verso Oriente e sta per flagellare, alcuni Paesi africani. I contagiati, sono 2 milioni 790.986 ed i decessi sono stati, dati dell’Università, che segue quotidianamente la pandemia, così fissati: Stati Uniti 51 mila 017 ; Italia 25.969; Spagna 22.524; Francia 22.245 e Regno Unito 19.500. Ma queste cifre dei decessi, vanno anche commentate, sulla base di notizie che filtrano dalla magistratura e dall’Istituto nazionale sanità oltre che da scienziati che seguono, la pandemia, alla ricerca di come attenuarla, conviverci per poi bloccarla o vincerla. Ci fermeremo solo ad alcune considerazioni. In Usa il Presidente Trump, in una delle sue quotidiane apparizioni televisive, ha consigliato un farmaco anti virus, per poi essere smentito, quasi in tempo reale, dal mondo scientifico. Nel Regno Unito, il Premier Boris Johnson, è finito in terapia intensiva per infezione da Coronavirus, dopo aver commentato, negativamente, la ” mobilitazione italiana, contro quello che considerava poco più di “una cattiva influenza”. Ora parliamo, con tabelle fornite dell’ISS delle vicende italiane per una conferma sconcertante: il 50% dei decessi, avvenuti nel nostro Paese, si sono verificati, in Rsa, Case di riposo, cliniche private e ospizi. Cioè, negli ospedali si sono infettati, ed in parte deceduti, medici e infermieri, ma il numero, di chi è passato a miglior vita è in minoranza, rispetto anche ad altri Stati non solo europei. La sanità pubblica, si è saputa difendere bene, dove non ci ha messo le mani la politica, come sarebbe avvenuto, il condizionale è d’obbligo, indaga la magistratura: in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e in parte Marche. In queste località, per ragioni solo intuibili, ci sono stati ” trasferimenti” di malati infetti, dagli ospedali in luoghi dove gli ospiti sono fragilissimi, per età e per malattie pregresse o presenti. Così la mattanza è avvenuta proprio in questi luoghi dove il coronavirus non sarebbe mai dovuto arrivare. Ed ecco dove c’è il personale preparato. La Dottoressa, Mirella Scimia, Dirigente Medico Responsabile delle RSA di Città Sant’Anelo e Tocco da Casaurua, ha opposto il suo no ad accogliere infetti nelle due Rsa. Ha dettato tutte le condizioni in cui doveva lavorare il personale medico ed infermieristico e persino, quello addetto alle pulizie dei reparti. 19 punti, cioè un decalogo, più 9 cioè 19 punti dove, oltre che a dare disposizioni ha precisano anche i prodotti da utilizzare, oltre agli indumenti da indossare. La Dottoressa Scimia, una volta che le sue istruzioni, erano state seguite alla lettera dai suoi collaboratori si è congratulata, per la loro professionalità, in favore non solo dei pazienti ospiti delle Rsa, ma anche per impedire la diffusione del Covid – 19. Ultima nota per concludere sull’urgenza che la politica faccia, un passo indietro sulla sanità, e lasci campo libero a chi lo merita, per capacità e non “per ragioni” più che note! La dirigente Scimia, questa è la parte più importante per le famiglie che hanno pazienti nelle due Asl e per noi tutti, ha così potuto scrivere ai suoi superiori:” Si comunica che presso le Rsa di Città Sant’Angelo e Tocco da Casauria, non sono stati riscontrati decessi collegati alla Sars – Cov2. e che allo stato attuale, le due strutture sono indenni da contagio Covid – 19. Per concludere: non esistono soltanto cattive notizie, più facili e forse più lette. Come ho sempre sostenuto le notizie buone, capaci di spezzare quel filo conduttore, spesso fonte di tanta tristezza, in un popolo carico di frustrazioni, se si vuole trovarle ci sono e vanno pubblicate. Bene la Asl di Pescara che ha dimostrato com’ è possibile gestire al meglio delle RSA, come non è accaduto in tantissime altre parti d’Italia.