Roma – Covid19, fase 2 alle porte. Parlino i più bravi della sanità: il popolo va istruito

Il 4 maggio inizierà la fase 2 , cioè quella del tentativo di convivere con il Covid -19. Diciamolo subito, i dubbi che la prova riesca e dia, la possibilità agli italiani di affrontare una vita accettabile, sono molti. Moltissimo dipenderà dal comportamento che ogni persona avrà, nel rispetto dei consigli forniti. Non si riesce a comprendere, per quale motivo Giuseppe, o Peppino Conte, pugliese, e ” capatosta”, una volta assunte le decisioni eviti di andare lui in video, per fare largo agli scienziati della sanità, più credibili, di un avvocato e docente universitario in giurisprudenza. Il Premier, dovrebbe dopo il Cdm e l’ok alle misure adottate,  lasciare la parola a chi, nella sanità svetta, ed è più preparato a farsi comprendere da una popolazione spaventata.  Basta leggere le preoccupazioni di pediatri, psicologi, sociologi e geriatri per capire come, moltissimi soggetti, dai bambini ai vecchi,  sono al limite dell’insorgere di nuove patologie, prima del ” tuttiacasa” inesistenti o quasi. Certo la fase 2 va affrontata, pronti ad un dietrofront immediato, qualora l’epidemia, dovesse esplodere nuovamente. Sono in molti a sostenere che non si tratta di argomenti politici ma tecnici e che vanno promossi, a piccole dosi, in televisioni e radio.  Programmi brevissimi molto mirati, affidati a sanitari che ” bucano” il video e sappiamo come si usa la parola in radio. Una campagna per convincere tutti che, questa fase 2 o raggiunge i risultati inseguiti, oppure ci costringerà  a tornare indietro. Sarebbe una “Caporetto” del terzo millennio che non deve avvenire per il bene di tutti. Così come, il Premier avrebbe dovuto fare di tutto per ottenere che la minoranza, avesse un ruolo in questa grave situazione, auspicata dal Capo dello Stato, ma osteggiata dal Premier e in generale dalla coalizione di governo,  Pd compreso. Decisione stolta, quella della maggioranza, in quanto il popolo avrebbe potuto constatare che davanti ad una catastrofe, non solo sanitaria ma anche economica, le forse politiche  e sociali sapessero  assumere, tutti insieme, il peso di una pandemia che va sconfitta: per salvare vite umane, consentire attività produttive e trovare come riparare, i  pesanti guasti economici, ogni giorno sempre più pesanti.

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