La Protezione civile ha fornito i dati di oggi. Calano i malati 105.814 meno 290 rispetto a ieri. I guariti sono 66.824 quindi con altri 1696 di 24 ore fa. Ricoverati in terapia intensiva 1954 meno 53 da ieri. Malati complessivi 105.813 di cui 20.353 ricoverati con sintomi 1019 in meno nelle ultime 24 ore. 83.514 in quarantena ai domiciliari ai quali si sono aggiunti altri 780. I dati vengono considerati positivamente dall’ISS e d all’Oms, organi sanitari che hanno approvato, co me è stata affrontata, nel contesto generale e per le istruzioni seguite, le decisioni assunte. Non è affatto un caso che, dopo tante perplessità, anche altri Stati non solo europei, hanno seguito l’esempio italiano. Non è certo una consolazione per il numero dei decessi che si sono verificati e per quanto accaduto, per impreparazione o “altro”, oggetto di particolare attenzione da parte della magistratura che ha annusato, trasferimenti tra ospedali e strutture sanitarie pubbliche e private, assolutamente ingiustificabili. Ed infatti la mortalità in queste strutture, RSA comprese, sopratutto nel Nord Italia è stata altissima. Alcuni periti, nominati per sapere cosa è accaduto veramente, avrebbero scoperto che i decessi in queste strutture, che andavano protette ad ogni costo, hanno raggiunto circa il 50% dei morti totali. I governatori, o loro collaboratori, in qualche modo interessati per territorio, avrebbero subito affermato di aver seguito:” Le disposizioni o consigli, giunti da Roma. A Dipanare questa matassa, e danni conseguenti da corrispondere alle famiglie dei deceduti, all’oscuro di tutto, è la magistratura che ha già ottenuto, testimonianze incredibili:” O taci sul ricoveri di infettati o perdi il posto di lavoro”. E’ vero? I magistrati ovviamente tacciono, ma c’è chi scuote la testa, per quanto accaduto sopratutto nelle regioni del Nord, Lombardia in testa. Bisogna attendere non solo che venga affrontata la fase 2 ma che l,magistratura e investigatori, abbiano in mano prove decisive su trasferimenti tra ospedali e decessi, che per ovvie ragioni sanitarie, sarebbero stati provocati da inevitabili contagi. La strage dei fragili ricoverati in strutture pubblico – priva te, non sarebbe stata casuale ma determinata da grave impreparazione anche se la i magistrati cercano ben altro. Non è il momento per difendere o accusare nessuno ma chi ha sbagliato non potrà sottrarsi a precise responsabilità. Ora è tempo di salvare i malati attuali e quelli che ci saranno, speriamo pochi, nella fase 2. Ma la grande speranza è nella scoperta del vaccino che consentirebbe di poter pianificare il futuro non solo degli italiani ma dell’uomo ovunque risieda. Senza questa scoperta, nessun governante s’illuda che può fare previsioni su come organizzare il periodo successivo alla Pandemia. Solo un folle può immaginare come potrà essere la stagione stiva alle porte o qualsiasi altro settore. C’è chi parla a nome di categorie pronte a fornire soluzioni ma devono fare i conti, con le autorità sanitarie e non con quelle politiche o amministrative. Il tempo al tempo: per ora c’è il coronavirus che, sia pure in calo, colpisce duramente e la fase due fornirà indicazioni abbastanza precise su una convivenza che gli scienziati cercano senza alcuna certezza.