Non si è verificata l’apertura delle attività che in tanti avevano previsto. Molti commercianti hanno preferito prendere tempo, in particolare quelli al minuto. Si sono presi un tempo maggiore per verificare cosa accadrà nei prossimi dieci o 15 giorni. C’è molta insicurezza nel sapere che, il periodo attuale è una prova per verificare se riusciremo a svolgere la nostra vita, sia pure con tutte le limitazioni, in convivenza con un virus che si sta dimostrando, molto forte ed aggressivo nel colpire ogni parte del corpo che trova più debole. Quindi non più, come era stato detto, solo i polmoni ma, dal cervello al fegato, dai reni al sistema cardiocircolatorio attacca tutto. Il via alla fase due ha prodotto più effetti: c’è stato chi non gli dato molta importanza e si è limitato ad uscire, per fare spesa o per una passeggita, con mascherina e guanti, per entrare in qualsiasi negozio. E in troppi hanno affrontato invece, questa prova importantissima ,come se tutto fosse finito e si poteva tornare, a quella piena libertà di comportamenti, che purtroppo abbiamo perso forse per sempre. La Protezione civile nel comunicato di oggi ci mette in guardia: è tornata a salire la curva endemica. I casi sono saliti a 813 e le vittime sono tate 162 nelle ultime 24 ore.i malati sono 65.129 con decremento di 1.424 casi ed i guariti sono 129.401 ed i dimessi 2.025 nelle ultime 24 ore. Le vittime nel totale sono 32.169 ed in terapia intensiva il numero è sceso ancora: i ricoverati sono 716 cioè meno 33 rispetto a ieri. Il numero dei positivi è tornato a crescere con 462 nuovi casi e quindi nel totale siamo giunti a 85.481. Un periodo di prova che andava fatto per verificare, sia il comportamento degli italiani e sia per riavviare le attività necessarie ad una vita possibile dalla classe industriale e alle Pmi, nonchè al commercio ed artigianato. Ma non c’è stato quell’assalto all’acquisto: c’è molta prudenza, ordinata e civile ma prudenza che segue il periodo della responsabilità. Il comportamento molto diverso, da regione a regione e da città a città, ma nel complesso, considerato dalle autorità governative di attesa così come lo è per i governatori, pronti a fare passi indietro se saranno necessari. Intanto la Spagna ha riaperto completamente tutto anche i voli dall’Italia e persino le navi da crociera. L’esito finale lo sapremo solo tra i 7 e 14 giorni. Intanto la corsa ai vaccini continua: ne sono pronti già 5 ed uno di questi è in corso di prova su 500 volontari. Secondo la società produttrice il numero di anticorpi presenti in questo vaccino è più che sufficiente per ottenere l’immunizzazione necessaria.