La situazione, man mano che passano i giorni, si va aggravando per la mancanza di lavoro. L’Istat ha rilevato che sono stati persi 274 mila posti a marzo per l’effetto Covid – 19, e nei due mesi, marzo – aprile, sarebbero saliti a 400 mila. Il grave fenomeno è accompagnato dagli inattivi che, avrebbero raggiunto, quota 746. Il crollo dell’occupazione in Aprile – precisa l’Istat – ha colpito soprattutto i contratti a termine con un meno 129 mila pari al 4,6% solo su marzo. Le persone in cerca di lavoro, sono 484 mila unità e riguarderebbero più le donne che gli uomini, in tutte le fasce d’età. Il Presidente del Consiglio – riferiamo a parte la sua conferenza stampa televisiva – ha indicato per sommi capi del rilancio dell’Italia, con una serie di interventi già in parte individuati, oltre allo sblocco dei cantieri, grazie ad alcune riforme sulle responsabilità tecnico – amministrative, fermi, finanziati per paura di leggi capestro. Dal canto suo il leader della Lega, Salvini, ha posto in evidenza il problema della Cassa integrazione, da affrontare subito sin dalla prossima settimana, tanto da garantire a chi non ha più salario o stipendio la sussistenza. Così come c’è l’enorme problema della scuola, con una riforma, che non può più attendere:” Siamo in Aula a discutere il decreto, per intervenire nel settore così importante, ma il ministro è assente – ha sottolineato Salvini. Se si vuole ragionare di lavoro, scuola ed altre riforme, noi ci siamo, ma non c’è il ministro. Ed appare logico che il governo deve proporre ed a noi, opposizione costruttiva, cercare di collaborare con idee migliorative, che possono essere approvate o respinte”. Questo lo ha ammesso anche il Premier, è importante che l’Unione Europea, alle promesse faccia seguire celerità nel concedere all’Italia le somme necessarie per il suo rilancio e la conseguente crescita. Se l’Unione Europea dovesse concedere il denaro in autunno, l’Italia avrebbe problemi anche con la piazza. I sindacati, fino ad oggi, hanno mantenuto un atteggiamento di attesa in virtù del fatto che il governo stava trattando. Ma se il denaro dovesse essere versato, nelle casse dello Stato italiano con forte ritardo e il governo non sarebbe in grado, di far fronte, con gli ammortizzatori sociali, la situazione muterebbe all’improvviso e, gli stessi partiti di governo, avrebbero grossi problemi nei confronti di chi non sarebbe in grado di garantire la pagnotta alla famiglia. Per questa ragione tutte le forze politiche e sociali, nonchè il capitale pubblico e privato, va sbloccato per favorire l’occupazione. Per la terza fase – ha precisato Conte – sarà importante la prossima settimana per parlare con tutti e decidere insieme come, far ripartire l’Italia, iniziando dal Mezzogiorno, ricchissimo i bellezze naturali, ma privo delle infrastrutture necessarie. Pescara è stata indicata, come fulcro di questa stagione di rilancio del Paese: potenziamento dell’aeroporto e porto, opere tra l’altro in buona parte finanziate, raddoppio ferroviario della Pescara, Bari Lecce e potenziamento della Pescara – Roma, opera molto importante anche da un punto di vista commerciale, tra il mare Adriatico ed il Tirreno. Il Premier Conte questa sera, è arrivato a non escludere a priori, nemmeno il ponte sullo Stretto di Messina ed il motivo è quello, di mobilizzare i capitali, anche privati, depositati nelle banche non solo italiane. Così come riformare il fisco: pagare meno per far pagare tutti. E dal discorso generale, il Premier, non ha escluso l’apporto dell’opposizione: un piano decennale per cambiare l’Italia e renderla competitiva e più ricca.