Il ministro alla Salute, Speranza, è intervenuto sull’importante problema dell’infezione da Covid – 19:” . ” Guai a pensare che la battaglia sia stata vinta e che tutto sia finito”. Una frase molto significava pronunciata a Bologna mentre si stava inaugurando il nuovo reparto di terapia intensiva – rete hub – completata all’ospedale San Massimo. Il ministro ha proseguito:” Credo che tutti siamo pronti per il più grande investimento mai fatto per il Servizio Sanitario Nazionale. Tutte le energie chi ci sono, vanno utilizzate per capire come costruire un nuovo Servizio Sanitario di grandissima qualità. Bisogna – ha proseguito Speranza – mettere fine alla stagione dei tagli, al comparto sanitario, in cui abbiamo messo meno risorse che negli altri servizi con una scusa per giustificare tagli ingiustificati. Oggi è tempo di investire, con coraggio che abbiamo, nella sanità che è uguale alla lotta alle diseguaglianze. Il Sistema Sanitario Nazionale ha retto, comprese le istituzioni, ma potevamo essere travolti, da scelte errate, assunte in precedenza. Il Sistema, nonostante tutto, ha tirato fuori risorse straordinarie tanto da reggere come una diga, fatta da uomini e donne, che si sono prodigati oltre ogni previsione. Ma, il nuovo sistema deve riguardare tutte le patologie e non soltanto una emergenza”. Infine il ministro Speranza ha aggiunto:” Non c’è stata alcuna sottovalutazione del Covid – 19″. La reazione è stata immediata anche se l’incredibile, pandemia si è presentata improvvisamente ed ha trovato, personale pronto ad ogni sacrificio pur di onorare la loro appartenenza alla categoria più esposta alle infezioni”. Il quadro tracciato dal ministro è aderente alla realtà. Ma a Speranza va rammentato che, l’individuazione delle patologie e gli interventi adeguati, in un Servizio Sanitario Nazionale di alta qualità, la fanno gli uomini che non possono che essere tra i più bravi e preparati. Cioè si vuole aggiungere che la politica, nella scelta del personale, deve fare un passo indietro, dai manager all’ultimo infermiere. E’ la qualità del personale più delle stesse attrezzature che possono fare la differenza. e questa verità è stata negata per decenni. Questa la situazione sanitaria in Italia comunicata dalla Protezione civile: risalgono i contagiati 402 in più; Guariti e dimessi 163 mila 781 con un incremento di 1.886 unità; decessi 85 in calo e zero vittime in Trentino, Sicilia, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Valle D’Aosta, Calabria, Molise e Basilicata . In terapia intensiva sono rimsti solo in 316 per i trasferimento in reparto di 22 unità ed infine malati 36.976 con un incremento d 1.433 unità.