La curva endemica in Italia è stabile. 218 i nuovi casi nelle ultime 24 ore e, nel totale i contagiati dalla pandemia, sono 238 mila 720. I decessi 23, nuovo minimo dal 2 marzo scorso e, le vittime totali hanno raggiunto il ragguardevole nu mero 34 mila 657, davvero tanti rispetto ai contagiati. Un argomento, delicatissimo, che alimenterà non solo polemiche ma, anche interventi della magistratura, peraltro già in corso, per responsabilità tutte da accertare. I guariti sono in aumento, oggi altri 533 sono stati dimessi che fanno salire il totale, a 183 mila 426. Le persone positive 20.637 in ospedale, se con sintomi o nelle loro abitazioni, per le cure del caso e relativa quarantena. Ma il dato incoraggiante è che in 7 regioni non c’è stato nemmeno un contagio e in 12 nessuna vittima. I dati sono stati forniti dalla Protezione civile. Questa condizione se non ci fossero stati, i 143 casi in Lombardia, regione che detiene un record negativo per i contagi da Covid – 19, la situazione sarebbe certamente migliore. Questa seconda fase sta procedendo così come se la sono augurati tutti ma gli scienziati continuano a raccomandare di osservare scrupolosamente le misure di prevenzione anti virus per evitare sorprese, improvvise, così come sta accadendo in Germania e Francia, dove alcuni mattatoi o dove si lavorano le carni stanno diventando focolai di infezione. Intanto la politica pensa a come attrezzarsi, con una sanità moderna e funzionale, in grado di affrontare qualsiasi malattia, anche contagiosa ma non solo. Conte ha compreso che il futuro prossimo non sarà facile e che quanto chiesto all’Unione Europea, non ha trovato totale accoglienza ed anzi si va rafforzando il blocco dei Paesi contrari. Il Premier di conseguenza, pur insistendo nella politica del rilancio dell’Italia, tramite prestiti dell’Unione, ha compreso che l’opposizione di centrodestra può avere una funzione importante per una coalizione che si potrebbe trovare in serie difficoltà, qualora non ottenesse dall’UE e in tempi ristretti, il denaro per il rilancio del post Covd -19. L’invito di Conte è stato accettato ma Lega, FI e FdI, andranno dal Premier insieme a dimostrazione che, i tentativi di dividere il Cd, è un’idea che non troverà spazio. Ed è tanto vera questa situazione che, i tre maggiori esponenti del Cd, hanno già sottoscritto un documento unitario per le regionali che si terranno a settembre, Un documento importante, in quanto già vengono lanciati i candidati alle presidenze. Marche: Francesco Acquaroli; Campania Stefano Candeloro; Toscana Susanna Ceccardi e Puglia Raffaele Fitto. Un accordo reso noto a giugno per significare, a Conte e coalizione, che il Cd è compatto e porterà in discussione, per una collaborazione positiva, al governo di centrosinistra, proposte per rilanciare il Paese, diverse da quelle, semmai maturate durante e dopo i lavori degli Stati Generali. Collaborazione, ha ripetuto Tajani che viene offerta, nell’interesse degli italiani, senza chiedere posti di nessun genere o altri benefit. L’importante – ha sottolineato Salvini – è che l’Italia esca, dall’attuale palude, e non rimanga “appesa”, alle decisioni economiche che saranno prese a Bruxelles, certamente importanti, ma che non devono essere decisive, per il futuro della nostra Nazione”. Stesso discorso della Meloni, leader dei FdI, partito in costante crescita:” Discutiamo i provvedimenti e ragioniamo, su come aiutare gli italiani, in questo momento molto difficile per finanze, occupazione, e sanità”.