La Presidente del Senato, Casellati, in campo aperto per la crisi in atto, con una intervista rilasciata alla Stampa. ” Il teatrino delle parole è finito. Per essere credibili in Europa occorre prima fare e poi chiedere con forza. Mentre si discute, ogni giorno sulle decisioni da assumere, centinaia di aziende chiudono e fanno aumentare la massa di disoccupati, destinati a crescere con la politica del rinvio. Le risorse vanno liberate ora per favorire investimenti e aumentare la liquidità circolante. Diversamente la crisi italiana sarà irreversibile. E va tenuto in considerazione che, la sopravvivenza del sistema europa, dipende dalla tenuta del tessuto sociale ed economico di tutte le sue nazioni”. La Presidente Casellati ha perfettamente ragione. Nell’Unione Europea c’è una consistente attesa per quello che l’Italia dirà di voler fare. Non bastano infatti le richieste di consistenti somme di denaro, ma occorre far conoscere, nei dettagli,come verrà investita l’ingente somma e se sarà davvero utile, per una vera ripartenza, che non riguarda solo le opere e le riforme ma l’occupazione, che va garantita, grazie agli investimenti. Insomma interventi in grado di abbattere la disoccupazione, dare certezza ai lavoratori che saranno impegnati nel tempo per favorire, con riforme idonee, quel rientro delle somme allo Stato, sotto forma di equa riforma fiscale. Quanti, Capi di Stato e di Governo, che dovranno approvare il Piano di investi menti italiano, si staranno domandando per quale ragione, ci sono ingenti risorse ferme per progetti già approvati e con la disoccupazione in aumento, mentre il governo Conte non inizia la ripartenza, con le risorse che già ha a disposi zione. In verità non è una domanda che si fanno solo in Europa ma anche in Italia. Così come se si dovevano fare delle riforme, per evitare che una classe dirigente corresse dei rischi ingiustificati, bisogna sapere per quale ragione quello che era possibile fare, non è stato fatto. Il Premier Conte, deve capire che gli osservatori italiani ed europei,cercano di comprendere per quale motivo in Italia è tutto fermo, Covid a parte, e si parla molto del denaro da ottenere dall’Europa di cui si discuterà il 17 e 18 luglio prossimi.