Bruxelles – 172,5 miliardi all’Italia sui 750 stanziati con il recovery fund

La Presidente della Commissione UE, von der Leyen, ha presentato al Parlamento di Bruxelles  un novo strumento economico il ” Nex Generation UE” da  750 miliardi. Denaro da utilizzare per la ripresa . Lo sforzo complessivo dell’Unione sarà da 2.400 miliardi mentre il bilancio pluriennale UE sarà di 1.100 miliardi. La Leyen non ha mancato di lanciare un monto:”  La crisi ha effetti di contagio in tutti i Paesi e nessuno può ripararsi da solo. Per questa ragione occorre ri prendere una strada forte tutti insieme. Si tratta di una crisi – ha proseguito la Presidente – che non ha precedenti e l’Europa è messa a dura prova dalla pandemia. La decisione di Bruxelles è stata accolta molto favorevolmente in Italia dove, dopo queste proposte avanzate in sede Unione, erano stati presi per visionari, per provvedimenti, che non sarebbero mai stati nemmeno pensati. Ed invece alla fine l’Unione ha compreso perfettamente che occorre un intervento massiccio. L’Italia otterrà 750 miliardi di cui 500 a fondo perduto ( non gratis ) e 250 come prestito , cifre considerate adeguate. ” Ora – viene sollecitato con un tweet –  occorre liberare la risorse al più presto e l’Italia deve farsi trovare  pronta per porre le basi necessarie per  utilizzare  i fondi convogliati, in un piano strategico, che punti ad un nuovo patto tra le forze produttive e sociali del nostro Paese”. Elogio, sopra le righe, del ministro per gli Esteri Di Maio, nei confronti del Premier Conte, scelto dal Movimento, con molto timore circa la sua riuscita a governare. Ed invece, questi risultati mostrano il contrario. Una valutazione che Di Maio poteva risparmiarsi se si considera che, a questo risultato hanno ampiamente lavorato, Capi di Stato e di governo, di Francia, Spagna, Belgio, Slovenia, Grecia e Cipro. Ma Di Maio ha voluto attribuire questo risultato solo a Conte, ed in parte a se stesso, che ha fatto nominare Conte alla Presidenza del Consiglio. Se le cose fossero andare diversamente, Di Maio avrebbe rivolto il pollice verso il basso. Ma questa è la storia degli uomini: salire al volo sul carro del vincitore. Comunque bene così: ora è l’Italia che deve essere all’altezza ed evitare, che vincano i burocrati, bravissimi a bloccare tutto.

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