La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen ha dato il ” la” all’intervento economico, unitamente alla Bce, con lo stanziamento di altri 4 miliardi per l’accesso universale ai vaccini , test e trattamenti contro il coronavi rus. La Leyen ha dichiarato:” Metteremo fine a questa pandemia solo quando sarà finita ovunque. Ogni persona al mondo potrà avere accesso ai test, trattamenti e vaccini indipendentemente dalla sua provenienza e c he aspetto abbia. Dobbiamo investire – ha proseguito la Presidente – ad una velocità senza precedenti e ciò può succedere se il mondo, su questo delicatissimo ed importante problema, si unisse”. Giusta la posizione della Leyen, così come la sua imposta zione, per un intervento globale che non esclude, nessun essere umano. La realtà attuale è che, i contagi nel mondo hanno raggiunto quasi i 10 milioni, per l’esattezza 9. 801 958. come pubblicato dalla Johns Hopkins University. I decessi globali 494.181 ed i guariti 4. 945.589. Il Paese più colpito gli Stati Uniti con un record negativo: i contagi in un solo giorno sono stati 40.870. Ed a questo proposito, durante un briefing alla Casa Bianca, tenuto da Anthony Fauci, uomo di fiducia, per il coronavirus, del Presidente Trump, ha detto chiaro e tondo che: ” Il boom dei contagi dimostra che qualcosa non sta funzionando e questo è un grave problema. Alla conferenza stampa c’era anche il corrispondente, del Washington Post, che ha dato molto rilievo alla notizia. La ” frana” sarebbe stata individuata e si anniderebbe nella difficoltà di rintracciare e, isolare subito i contagiati e chi ha avuto contati, con loro. Senza questo fondamentale lavoro, il coronavirus ha via libera di contagiare chiunque. Ma è diventato centrale lo “scontro” tra due ipotesi. C’è un gruppo di scienziati che ha firmato una lettera con la quale si afferma che l’emergenza è finita in quanto, clinicamente il Covid 19 si trova soltanto in piccoli focolai, tra l’altro facilmente identificabili e controllabili, terapie intensive vuote così come rianimazioni. Il professore Guerra, direttore aggiunto dell’Oms sostiene l’ipotesi opposta:”Questo virus si sta comportando, così come quello della Spagnola, anni 1918 – 20 del secolo scorso. Fece la sua comparsa, poi durante l’estate sparì per ricomparire, ferocemente, nei mesi di settembre ed ottobre provocando 50 milioni di morti in tutto il mondo”. Due ipotesi molto diverse che sono oggetto di dibattito quotidiano tra scienziati. Intanto c’è una certezza a settembre, verranno anticipate le vaccinazioni anti influenzali, che coprono diverse infezioni. E l’uomo della strada si domanda ma la sanità dal 1918 ai nostri giorni, cioè in secolo, non ha fatto nessun progresso in questo settore? La realtà è però quella che si riporta: in 100 anni la medicina ha fatto progressi enormi ma il discorso cambia nel settore virale. Ed inoltre, il vaccino sarà pronto, per alcuni laboratori associati, prima della fine dell’anno e per altri non prima della prossima primavera. Intanto, il virus circola e dovrebbe essere mantenuto a distanza, osservando i consigli impartiti, un pò confusamente, dalle autorità sanitarie fatte proprie da quelle politiche. Quello che invece meraviglia è il comportamento dei giovani che, non si rendono conto di un fattore fondamentale. Se per il loro sistema immunitario intatto non corrono pericoli, se contagiati nel rientro a casa, possono infettare e determinare anche il decesso dei loro nonni, genitori o parenti che hanno avuto, in precedenza, problemi di salute. Il comportamento dei giovani per movida o partite di calcio, comunque assembramenti, è un pericolo indiretto per gli anziani. L’appello è stato lanciato più volte ma è rimasto incompreso e comunque inascoltato.