L’Unione Europea è riuscita a superare il vecchio schema ed ha cambiato pelle: oggi a Bruxelles si sente un clima nuovo determinato dagli ultimi provvedimenti votati dal Parlamento UE: solidarietà. Ma ha anche deciso dopo aver messo a disposizione ingenti risorse: all’Italia sono andati 202 miliardi, una cifra molto importante per rilanciare il Paese. Non è affatto un caso che la Presidente della Commissione von der Leyen ha deciso, unitamente con la Commissione della quale fa parte l’ex Premier Gentiloni, di formare, una task force che partecipi alle riforme necessarie, nei vari Paesi dell’Unione, che hanno ottenuto i consistenti importi per risalire la china economica e sociale. Non si tratta di interferenze nei fatti interni dei vari Stati ma di collaborare con loro, nel mutato quadro dell’ UE. I governi procederanno alle riforme e agli investimenti e si dovranno confrontare con la task force UE, con il compito di verificare che si tratta di riforme in grado di mettere in moto moltiplicatori economici ,capaci di produrre effetti positivi su occupazione e sviluppo. Così come accadrà per le infrastrutture da potenziare o realizzare. Un controllo doveroso, da parte della UE, visto come sono andate le cose, con i fondi europei in Italia come in altri Paesi, fino ad oggi.