La notizia diffusa, questa mattina, dal direttore del San Raffaele di Milano, prof Zangrillo è passata alla velocità di una scheggia, per la notorietà e la preparazione, del professionista. “Clinicamente – ha affermato il professore – il nuovo coro navirus non esiste più”. Non è fatto di poco conto se si considera che, gli epidemiologici temevano che proprio a maggio e giugno, si sarebbe potuta provocare una nuova ondata di infezione da Covid – 19, con chissà quanti ricoveri, in terapia intensiva. La notizia è stata confermata anche da un’altro luminare, il professore Clemente, dell’Università di virologia e Salute del San Raffaele. “In realtà sostiene – il prof. Clemente – il virus dal punto di vista clinico non esiste più”. E da Atlanta il Prof. Mory, della locale Università americana, ha sostenuto, durante una dichiarazione alla stampa che:” ll virus ha perso la potenza di fuoco che aveva spaventato il mondo”. Zangrillo, a sua volta ha aggiunto,” La carica virale dei tamponi degli ultimi 10 giorni dimostrano che, dal punto di vista quantitativo, l’infezione è ridotta a livelli infinitesimali”. Chi ha rilasciato questi pareri sono tutti, di elevata qualità professionale impegnati, in prima persona a cerare di salvare vite umane, nell’affrontare il coronavirus, che, oltre a determinare un’enorme quantità di decessi ha anche sconvolto, il mondo economico. Ai governanti, sia pure con tante perplessità ed impreparazione, non è rimasto altro che seguire la via italiana di chiudere tutte le attività. Lo scopo più che palese era di salvare vite umane davanti ad un flagello di un coronavirus, sconosciuto e liberatosi, da un pipistrello, fino al’uomo senza, i soliti noti passaggi direbbero, gli esperti, obbligati. Un virus poi che si può, o si poteva (?) contrarre via aerea e che aveva o ha anche la capacità di sopravvivere su superfici: dall’acciaio al vetro, dalle maniglie delle porte al legno per più giorni. La sanità di tutto il mondo a partire dalla Cina, da dove il coronavirus è partito, era ed è impreparata ad affrontare, situazioni di questa entità e violenza. Chi ha accolto la notizia, diciamolo “liberatoria”, ma fino ad un certo punto con perplessità i virologi dello Spallanzani di Roma che hanno ascoltato, le varie dichiarazioni dei colleghi ma riservandosi, di effettuare verifiche, indispensabili. Ed infatti oggi – secondo il bollettino della Protezione civile – c’è stato un ulteriore calo dei contagiati, solo 171 casi, il più basso, dal 26 marzo sorso.In sei regioni nessun decesso e nessun contagio. I guariti sono 41.306 più 708 rispetto a ieri. E le vittime, solo 60, nelle ultime 24 ore in tutto le morti sono a quota 34.750. I guariti sono saliti a 158 mila 355 cioè 808 più di ieri. E i nuovi positivi 18 con la Lombardia che guida, questa speciale, e non felice classifica. Rimane un punto interrogativo. La notizia è stata data da luminari che si sono esposti in prima persona a rendere pubblica, una situazione completamente nuovo. Ma non c’è stata, almeno fino a questa sera, nessuna conferma sul nuovo virus in declino, dall’ISS e dall’Oms. Appare evidente che si stanno effettuando verifiche su un problema mondiale.