I dati che arrivano per l’azione devastante del coronarovirus non possono che preoccupare molte popolazioni. La Johns Hopkins University, come ogni giorno, ha sfornato i dati di oggi. I morti nel totale sono stati 154.694, i contagiati a li velllo mondiale 2 milioni 259.317. Negli Stati Uniti, Paese più colpito, su 706.779 ne soo deceduti 33 mila, per lo più finiti in fosse comuni perchè non avevano acquistato un posto in un cimitero. In Spagna i contagiati 190 mila e i decessi sono a quota 20 mila. Ma ora vediamo la situazione italiana, illustrata come al solito alla stampa, da Capo della Protezione civile Borrelli. Le vittime oggi sono state 482 in calo rispetto a ieri che ne sono state contate 575. Nel totale i deceduti hanno toccato quota 23.227, ma dal conteggio, molto probabilmente mancano quelli morti in casa, negli ospizi, case di riposo o altre strutture pubbliche come le Residenze assistite. I guariti 44.927, cioè 2.200 in più nelle ultime 24 ore. Si è verificato anche un calo di pazienti che non hanno avuto bisogno della terapia intensiva: oggi sono 2.733 con meno 79 persone, una diminuzione importante su una struttura sanitaria che richiede un impegno costate da parte del personale medico a paramedico. Magistratura e Guardia di Finanza continuano a setacciare le varie strutture, non ospedaliere ma utilizzate per lo smistamento dei contagiati e su disposizione non si sa bene di chi. Indagini che prosegui ranno anche in altre regioni, per fare piena luce su fatti che, secondo le massime autorità sanitarie, non dovevano accadere, senza mettere in serio pericolo la precaria salute degli ospiti delle tante strutture pubblico – private. Per avere il senso della realtà che stiamo affrontando, c’è stato un intervento peraltro molto apprezzato, del Commissario Arcuri il quale gelidamente alla domanda sulla ripresa ha detto:” Non c’è fase 2 senza salute”. Un avvertimento per quanti pensa no erroneamente che il 4 maggio sarà tutto finito. Appare chiaro che tutti lo vorremmo, anche perchè il tempo di rimanere, ristretti in casa, ha creato tensioni non solo nell’ambito familiare ma anche nlla logica del sentire individuale. Ma occorre molta cautela – come affermano le autorità sanitarie – i prezzo da pagare al coronavirus potrebbe essere altissimo.