Roma – Incompetenti parlano del Covid -19. Le decisioni spettano agli scienziati della sanità

La politica in stato di agitazione per come trattare oggi Covid – 19. Gli scienziati nonostante il sostanziale attuale equilibrio, temono un ritorno alla fase uno. Il virus è meno aggressivo ma questo, viene precisato, non significa che non c’è più e che la popolazione può smettere di adottare, tutte le misure cautelari, necessarie per convivere con il Covid – 19, che potrebbe risentire del cambiamento climatico, ma tornare forte come prima in autunno, semmai in coincidenza con la consueta influenza. L’Oms e l’Iss nonchè molti scienziati, ricercatori e infettivologi sono del parere che il pericolo rappresentato da questo virus, non ancora ben conosciuto, va trattato con estrema attenzione fino alla scoperta del vaccino. Insomma fin quando la popolazione non sarà vaccinata e messa al sicuro, il pericolo della pandemia c’è e non può essere ignorato. Il Covid – 19 oltre ad aver causato più di 34 mila morti, ha danneggiato fortemente l’economia non solo del nostro Paese, ma del mondo intero. Ed infatti è impossibile produrre, con lavoratori in pericolo di contagi e lo stesso discorso vale, anche per le attività commerciali, all’ingrosso e al minuto. La realtà è che la popolazione è stanca di vivere tra le mura di casa e vorrebbe tornare alla vita che conduceva prima del virus. Ma davanti alla realtà che abbiamo tutti vissuto, gli italiani hanno compreso che le norme dettate, in parte anche in modo confuso, andavano seguite per evitare una strage che, alla luce dei fatti, ci sarebbe stata. Ora siamo tutti stanchi di continuare ad adottare le misure di prevenzione ma se verranno abbandonate, durante questo periodo di convivenza con il Covd – 19, più che presente, il rischio sarebbe troppo elevato.  Si sta attraversando un periodo di grande incertezza anche perchè, un problema di questa rilevanza, viene trattato anche da chi non ha un’adeguata preparazione e fornisce rassicurazione che non hanno nessuna base scientifica. Lo stesso direttore dello Spallanzani di Roma, Ippoliti che ha dimostrato elevata preparazione, ha invitato unitamente alle autorità politico – sanitarie, ad essere attenti alle decisioni che si assumono. Così come è incomprensibile la polemica, dopo il potenziamento delle terapie intensive, visto che c’è chi ha perso la vita per queste strutture carenti e calcolate per situazioni normali. Una sanità molto più duttile, una sanità pronta per qualsiasi evenienza. Il Covid – 19, potrebbe aver  sollevato solo un coperchio, per malattie che, con un ambiente così ferocemente  violentato, potrebbe favorire l’ insorgere di altre malattie trovandoci nuovamente impreparati. Il settore sanità venga lasciato agli esperti e la politica segua i consigli, che dovrebbero essere man mano forniti. Per dirla tutta: tante polemiche appaiono strumentali ed ingiustificabili.

Mondo – Il flagello Covid – 19 continua ad uccidere persone e demolire economie

Il Covid – 19 nel mondo ha contagiato 8,6 milioni di persone. Negli Stati Uniti i casi hanno superato i 2 milioni, ed i decessi i 119.112. In Brasile i contagiati 1 milione ed i morti 50 mila. All’erta massima in Cina, dove i nuovi casi  27  e , 22  Covid – 19, a Pechino, cioè in una città di oltre 2 milioni di persone. Il focolaio è stato trovato, come noto, nel mercato più grande della capitale Xinfadi. Dal’primo giugno i casi a Pechino sono stati confermati. La Commissione sanitaria ha precisato che: 4 casi sono giunti dall’estero ed uno, locale, è stato trovato nella provincia di Hubei, mentre i nuovi   7 nuovi casi sono asintomatici. In Italia i nuovi, ultime 24 ore 262, di cui 165 in Lombardia, ma la curva pandemica sostanzialmente è stabile, non sono queste piccole differenze, a cambiarla. Le persone colpite sono 238 mila 275 secondo i dati forniti dalla Protezione civile; i decessi nelle ultime 24 ore, 49 e nel totale, i trapassati sono 34 mila 610. I guariti, nelle ultime ore, altri 546 per un totale, dall’inizio dell’infezione ad oggi, 82 mila 453. In terapia intensiva ci sono 152 pazienti, 9 meno da ieri mentre i malati sono, 21 mila 212. Gli italiani che andranno in vacanza, secondo prenotazioni e stime, saranno 34 milioni, cioè il 13% in meno per il Covid – 19. Molte famiglie hanno deciso di non viaggiare per non esporsi ai pericoli in località che non conoscono. Quindi gite nelle vicinanze e rifornimento di cibo dai soliti fornitori. E’ invece scattato l’allarme in Germania, nel Nordreno Vestfalia. In una fabbrica che tratta carni, sono risultati positivi 1029 lavoratori e il Consiglio circoscrizionale  di Suterlom, ha deciso di chiudere, scuole e asili ed ha posto in quarantena, ben 7 mila persone. Le autorità amministrative hanno reso noto che, se la situazione non cambierà, il governo del land, deciderà di imporre un periodo di lockdown regionale. Non c’è da star allegri, davanti a queste notizie che finiscono per preoccupare, sempre di più le persone.  La stessa organizzazione mondiale della sanità, è perfettamente cosciente che, il perdurare della pandemia, dopo i tanti sacrifici affrontati  per limitarne al minimo gli effetti, comincia a pesare. E questo è un pericolo in quanto, il virus prosegue la sua azione devastante, e la gente è stanca di stare in casa, di portare la mascherina e rispettare tutta quella normativa di cautela per non essere contagiato. Ma l’Oms insiste, pur comprendendo la giusta stanchezza che comincia a diventare ribellione, alle misure necessarie per tentare di evitare il contagio . Ma non c’è altra strada percorribile fin quando il virus è così attivo e fino al giorno che non si avrà un vaccino a disposizione. L’Oms ha fatto riferimento al fatto che il comportamento di questo Covid – 19 è diverso dagli altri virus studiati in precedenza, si conosce ancora poco, e quindi la cautela non è mai troppa. Insomma qualche sacrificio ancora per non correre rischi, molto superiori, a quelli che non si possano nemmeno immaginare. La poltrona di casa è certamente più comoda di un letto d’ospedale. Non c’è che dire hanno ragione gli scienziati ma quante stupida gini vengono dette in TV e radio o scritto su giornali e riviste da sconosciuti, diventati di colpo, professori di grande esperienza.

Roma – Il pm Palamara espulso dall’Anm. Inutile la sua protesta..se parla taglierà molte teste

Il pm di Roma, Luca Palamara, è stato espulso dall’Associazione nazionale Magistrati. La motivazione è durissima ed è la prima volta che un ex presidente dell’Anm viene espulso. Ecco cosa dice il testo della decisione:” … Ha commesso gravi e reiterate violazioni del codice etico: è per questo che l’Anm ha decretato l’espulsione del pm, indagato a Perugia, per corruzione”. Non poteva che finire così anche se Palamara ha protestato: “Non farò il capro espiatorio. Non ho avuto diritto alla parola. Non mi sottrarrò alle responsabilità politiche ma non ho agito da solo”. Palamara, ha cercato di presentare una memoria che avrebbe voluto presentare, al Comitato direttivo centrale dell’associazione, ma gli è stato impedito. E Pomiz ha dichiarato:” In magistratura c’è una gigantesca questione morale”. Il bubbone della magistratura, specialmente dopo la strigliata del Presidente della Repubblica, Mattarella, sta per esplodere e se quello che si dice, non solo nei corridoi del ministero per la Giustizia, ma anche nelle sedi dei partiti, è meglio prepararsi a non meravigliarsi di nulla. La divisione in correnti dei magistrati è stato l’inizio della fine per non parlare della corruzione, in cambio i sentenze aggiustate, per mettere ko uomini politici e favorirne altri, per ottenere carriere personali o di altri amici magistrati. E non sono mancati nemmeno casi, questo lo sapremo con certezza, di veri e propri episodi di corruzione: denaro o altre utilità in cambio di sentenze ” aggiustate”. La riforma della magistratura, non è la sola cosa che deve ottenere il ministro Bonafede: il quale non può che fare piazza pulita, in uno dei capisaldi del vivere civile, come la magistratura, nella quale gli italiani non credono più da tempo. Risalire questa china non sarà facile, ci vorranno anni ma soprattutto dovranno dimettersi, quanti direttamente o indirettamente, hanno favorito la decadenza di un punto di riferimento sostanziale: ” La legge è uguale per tutti”. Non c’è luogo in cui si parli di magistratura per non ascoltare:” Avere ragione non conta. Bisogna che la causa finisca nelle mani di tizio e caio e si nomini, per la difesa, l’avocato sempronio, dopo di che i giochi sono fatti”. Palamara potrebbe non avere interesse di vuotare il sacco, ma se decidesse di farlo, vedremo  rotolare per terra molte teste, oggi in posizioni molto importanti.