Contagi giornalieri stabili. I nuovi casi 333 in totale quota 238.159 dato che la Protezione civile raggruppa per indicare: positivi, deceduti e guariti. E’ forse inutile sottolineare che dei 333 casi ben 216 si sono verificati in Lombardia che conti nua a detenere questo primato, poco invidiabile da più mesi. Sono tornate salire le vittime 66 nelle ultime 24 ore di cui 36 solo in Lombardia, cioè tre volte di più di ieri. I guariti sono 180.544, in terapia intensiva 168 cioè 5 in più di ieri e i malati 23.101 821 in meno di 24 ore fa. Ma quello che è accaduto a Napoli dopo che la squadra di calcio ha vinto sula Juventus è stato, ha dell’incredibile ed è stato duramente condannato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Sia in campo, tra giocatori e sia in città, il comportamento è stato fortemente contrario ad ogni raccomandazione per evitare contagi. I giocatori impazziti di gioia si sono abbracciati ripetutamente ed in nutriti gruppi hanno tirato in aria il presi dente della squadra, ripetutamente, per poi riprenderlo al volo. la folla per le strade si è abbracciata ed hanno brindato tutti con le tante bottiglie aperte. Per non parlare che i tifosi hanno abbracciato anche turisti ignari o cittadini che pas seggiavano per conto loro. Il Covid – 19? Le misure cautelari per evitare contagi e la ripartenza della fase “1”? Tutto dimenticato, tutto sacrificato sulla vincita della Coppa Italia. L’Oms ha fatto una dura reprimenda significando che violazioni del genere nei comportamenti, possono costare molto caro, non solo ai napoletani ma agli italiani, in quanto se i casi “esplodono” fanno saltare mesi di sacrifici affrontati dagli italiani con raro impegno, a migliore dimostrazione che tutti hanno capito che con il Covid – 19, bisogna convivere fino alla scoperta del vaccino. Insomma quello che è accaduto a Napoli venga esaminato con attenzione dal governo: se per ogni partita e salvezza della squadra dalla retrocessione, può accadere quello cheè avvenuto a Napoli, forse è meglio parlare di calcio quando sarà possibile e la popolazione al riparo dal virus. Ma a che serve lasciare gli spalti vuoti se poi in città accade di tutto? Una coppa vale certamente molto per un tifoso ma molto di meno di salvaguardare la salute in bilico tra i contagi possibili e quelli evitabili con un saggio comportamento.
Roma – Speranza sul vaccino anti Covid -19:” Abbiamo puntato sui nostri scienziati e ricercatori”
Il ministro alla Salute, Speranza, ha ricevuto il management, scienziati, ricercatrici e ricercatori, della Irbm, che stanno portando, il nome dell’Italia nei laboratori, per il vaccino, anti Covid – 19, unitamente all’Università di Oxford. E’ iniziata da alcuni giorni la sperimentazione, come affermato dal ministro alla Salute, su Fb, il quale ha anche affermato:” Solo un vaccino sicuro ed efficace ci può portare fuori dall’emergenza. Per questo importante ruolo dell’Italia nell’iniziativa europea, abbiamo promosso investimenti utili e necessari, per riuscire in questa impresa. Siamo orgogliosi dei nostri scienziati e nostre eccellenze nella ricerca italiana”. Nulla da aggiungere alle parole del ministro che ha voluto, salutare e ringraziare ed incoraggiare chi lavora, da mane a sera, per liberare gli esseri umani, da questa costante minaccia, che può essere battuta soltanto con un vaccino appositamente studiato, per essere inoculato, con la massima sicurezza. L’Italia è stata, sin dal primo momento in prima linea, in quanto ha competenze importanti che, durante gli incontri con i rappresentati del governo, hanno affermato che, questo Covid – 19, non si elimina con altri medicinali o altri metodi, in alcuni casi rivelatisi capaci di agire positivamente. L’unico vero rimedio, per liberarsi da questa minaccia, è la scoperta del vaccino che richiede tempo e attenta sperimentazione ma che alla fine riporterà tranquillità nella vita delle persone. L’Italia non si è tirata indietro ed ha investito, nei suo scienziati e ricercatori ,nell’interesse non solo degli europei ma di tutti gli abitanti della Terra, vista che la pandemia ha colpito in 188 Paesi.
Roma – Mattarella a Conte:” Ok il lavoro svolto ora ottenere dall’UE finanziamenti su progetti concreti”
Il Presidente della Repubblica, Mattarella, in vista del Consiglio europeo, ha pensato bene di invitare al Colle il Premier Conte, insieme ad alcuni ministri, tra i quali Di Maio, Esteri; Gualtieri Economia e Amendola Affari Europei. dall’incontro è emersa la soddisfazione per la posizione iniziale del’Italia, sugli aiuti che oggi sono patrimonio comune dell’Unione Europea. E’ stato sottolineato, nel corso del colloquio, che ora occorre dare risposte concrete, in tempi rapidi per l’impiego dei fondi europei per la ripresa economica, post Covid. Ma in realtà, Il Capo dello Stato, ha sentito le necessità di parlare con estrema chiarezza sia sulla posizione che l’Italia, deve tenere negli incontri di Bruxelles e sia durante il lavoro del Consiglio. Ed ha anche voluto richiamare l’attenzione della coalizione di governo, con particolare riguardo ai fondi chiesti o da chiedere, tenendo presenti le necessità degli italiani e non della politica. Inoltre è stato anche sollecitato il lavoro da fare per progetti concreti, utili e finanziabili, secondo le nostre necessità e nel solco della indicazioni dell’Unione. Insomma nessuna perdita di tempo potrebbe essere giustificata o, forze governative non allineate, nel comune interesse dell’Italia. Si è anche appreso che, il commissario agli Affari Economici UE Gentiloni, ha indicato la data probabile per le decisioni sul recovery fund, entro il mese di luglio. Una notizia che è stata accolta a Roma, in ambienti governativi, con particolare interesse. Dopo questo incontro con il Capo dello Stato, tutto dovrebbe essere canalizzato al conseguimento del migliore risultato, non solo per la quantità di denaro dall’UE all’Italia ma anche sulla programmazione degli interventi. Fuori dal governo, non solo in ambito parlamentare e non da parte dell’opposizione, ma in maggioranza, ci sarebbe chi rema contro determinate scelte. Questi personaggi “grigi” vanno neutralizzati prima che sia troppo tardi.