Il Capo della Protezione civile, Borrelli, ha fatto il consueto punto della situazione nel nostro Paese, dove ci sono segnali incoraggianti per iniziare a liberarsi dal nuovo coronavirus. I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 458, in totale 11.591. I guariti 14.620. In totale i positivi sono 75.528, cioè 1648 da ieri, di cui 43.752 ai domiciliari, anche in strutture alberghiere se, le loro abitazioni non erano in grado di poterli ospitare, 27.795 in ospedale in quanto presentavano sintomi e 3.981 in terapia intensiva. I contagiati nel totale, decessi compresi, sono stati 100 mila. La situazione generale nel Paese si va alleggerendo e gli ospedali, pur oberatissimi, non sono più in affanno come sette giorni fa. Lo stesso discorso vale anche per le terapie intensive dove, la situazione, è più controllabile da parte del personale. Ma, l’Istituto Superiore di Sanità, sostiene che il picco non è stato ancora raggiunto e di conseguenza è importante che, tutte le restrizioni imposte, rimangano in vigore fino a Pasqua, come dichiarato dal ministro della Sanità, Speranza. Occorreranno riscontri scientifici sicuri e, solo dopo, iniziare gli studi di settore, per riaperture programmate, con estrema cautela. Nessuna imprudenza, anche se tutti, abbiamo tanta voglia di uscire da questo tunnel che ci costringe ad una vita, completamente diversa, da quella che abbiamo sempre condotto. E’ un desiderio che oggi, non può essere soddisfatto, per il coronavirus che, potrebbe tornare a colpire, per colpa nostra, ancora più pesantemente di quanto avvenuto nella prima ” ondata”. Il Covid – 19 che non ha soltanto provocato ben 11.591 decessi ma ha duramente colpito le economie di tutti i Paesi, dove ha sviluppato, tutta la sua violenza, l’Italia ne sa qualcosa. Il governo Conte, è intervenuto al momento con provvedimenti tampone, con 450 miliardi, affidati ai Comuni, per aiutare chi non aveva alcun reddito per poter fare acquisti di cibo. Esclusi naturalmente quanti godevano del reddito di cittadinanza. Una forma di intervento che ha bloccato, l’insorgere di una potenziale reazione popolare, semmai guidata dalle organizzazioni criminali. Su questo intervento solidale, appare evidente, c’è da fare di più, nonostante le difficoltà di farsi comprendere all’Unione Europea, ferma almeno fino ad oggi, a regole superate, che rischiano di provocare il collasso delle economie nazionali che non possono lasciare allo sbando, quella parte più debole della popolazione. Occorrerà calcolare molto bene tutto visto che la recessione, riguarderà tanti Paesi per evitare una depressione che è dietro l’angolo. La guerra in corso è per la sopravvivenza di Nazioni che, per superare una crisi sanitaria non può “svendersi” a nazioni, economicamente forti o a Stati narcotrafficanti, come venne definita L’Olanda dal generale De Gaulle. L’Olanda, dei tulipani, oggi alla testa, insieme alla Germania, ed Austria del “no” a forme di solidarietà, unica strada per dare le gambe per camminare all’Unione Europea, di seguire la strada più giusta per un posto nel mondo deve, ancora conquistare, Non a caso il Presidente americano, si è più volte domandato:” Unione Europea? Ma cos’è? Preferisco trattare con i singoli Stati”.