La Confesercenti ha espresso, la più viva preoccupazione ,per come sono andate le cose nei primi sei mesi di quest’anno per i consumi. Il calo medio per famiglia è di 1.879 euro. Questo è quanto emerso dal centro studi dell’organizzazione dei commercianti. Un calo causato dal fermo delle attività, nella fase acuta dell’ emergenza sanitaria determinata dal Covid – 19 che si è andata a sommare, alla prudenza tipica degli italiani che sentono discutere di ripartenza, ma in effetti fino ad oggi, non è ripartito nulla. Fermi i lavori già finanziati, ferma la costruzione delle infrastrutture, ferme le riforme che potevano essere approvate. La coalizione di governo, o meglio la maggioranza, non trova accordi e non assume nessuna decisione. Così è accaduto, come sempre, che le famiglie guardano il governo, bloccato sulla promessa che la ripresa ci sarà ed aspetta che sia l’esecutivo, a dare il via, ed intanto aumentano i risparmi presso banche e poste. Nei primi sei mesi dell’anno in corso, le famiglie hanno messo da parte, l’ingente somma di 32 miliardi di euro, molto di più che nel 2019. Così la Confesercenti ha chiesto al governo, di affrontare seriamente la possibilità di tagliare l’Iva per invogliare le famiglie a spendere e rimettere, i movimento, l’intero circuito: produzione, grossisti, dettaglianti, acquirenti. Ma non si crede sia sufficiente, se si considerano le crisi precedenti che basti tagliare l’Iva. Le famiglie guardano con attenzione a cosa fa la coalizione di governo e fin quando non utilizzerà, le ingenti somme bloccate sui tavoli di dirigenti e ministri, per lavori già approvati, il segnale che arriva all’opinione pubblica resterà negativo. Se invece ripartiranno i cantieri e le iniziative, pubbliche e private, le famiglie spenderanno di più incoraggiate da una ripartenza credibile in quanto già in essere.