Roma – Conte non si va strattonare dai partiti di governo e procede sulla strada scelta

Il Premier gioca la sua partita, con i politici di carriera, incurante di chi gli strattona la giacca. Conte ha una sicurezza che gli deriva dal fatto che, in questa legislatura, non è possibile un’altra maggioranza, e che i parlamentari vogliono arri vare a fine legislatura, che scade nel 2023. Ma il Premier ha anche altre assicurazioni: le divisioni esistenti nei partiti della coalizione, mai così palesi, tanto che ha fatto sapere che avrebbe imboccato, la strada degli Stati Generali, senza averne parlato con altri leader. Stati Generali che saranno convocati la prossima settimana, dove già fervono i preparativi, per un passaggio ritenuto decisivo per come agganciare la ripresa economica, prevista sin dall’inizio del 2021 in tutta Europa. Per l’ex segretario del Ppi. Pier Luigi Castagneti, quella degli Stati Generali altro non è che una perdita di tempo, ed ha consigliato:” Chiudetevi in ” conclave” e decidete cosa fare in concreto nei prossimi mesi”. Così il Pd è letteralmente sconcertato ed anche molto preoccupato, per la fuga in avanti, del Premier che assume  decisioni senza cnsultare gli alleati.  Nel M5S appaiono, non solo preoccupati e spaventati per le decisioni che la coalizione dovrà assumere necessariamente, senza nessuna possibilità di rinvi, per grandi lavori e infrastrutture, circa un centinaio. E poi c’è l’irrisolto problema dell’Autostrada Spa, che dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, causa di 46 morti, ha visto i big del Movimento, Di Maio in testa, cavalcare la decisione per dimostrare che, con il M5S al governo, chi sbaglia paga:” Fuori Autostrade dalle concessioni e pagamento di tutti i danni anche d’immagine di un’Italia che non è sicura per ponti e viadotti”. Ed ora il M5S deve decidere, quale strada seguire, si tratta di mettere in gioco decine di miliardi”. La frenata, del Movimento a pezzi era inevitabile e trovare un accordo. non sarà facile. Al varco c’è Di Battista, che con le sue “truppe” ha nel mirino, il ministro per gli Esteri Di Maio. In questo clima, Conte va avanti, senza ingranare la quarta, come vorrebbe Zingaretti,  una velocità che il Premier non conosce per temperamento: “Fare bene e con i necessari studi che provino la giustezza delle decisioni definitive”. Gli Stati Generali dovrebbero dare l’avvio alla scelta degli investimenti, all’apertura dei cantieri per infrastrutture, grandi e piccole, compresa la sanità, che non si può fermare alle attrezzature ma deve provvedere anche al personale, per farle funzionare. Facile? No certamente anche perchè nella maggioranza c’è il Movimento 5S che, sin dal governo con il centrodestra, ha bloccato opere e grandi appuntamenti internazionali o mondiali, occasioni per corruzioni o piatto ricco per mafia e ‘ndrangheta. ll Premier che ormai conosce, come girare il timone, sa che può decidere e che le forze della coalizione non possono che seguirlo. Cambio in corsa del Premier? Elezioni anticipate? Cambio di maggioranza? Governo nazionale? Tutte chiacchiere: per queste soluzioni occorrono politici di rango o statisti che non si intravedono. Conte trovi la strada migliore per sentire, durante gli Stati Generali: imprenditori grandi e piccoli, professionisti, sindacalisti, categorie professionali e trovi il coraggio di agganciare la ripresa: i tempi sono ristrettissimi.

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