La Protezione civile ha forniti i dati alla stampa. E’ record dei guariti pari a 57.578 cioè più 3033 più di ieri. Dall’inzio della pandemia i malati sono 106. 850 quindi meno 351 rispetto e ieri. Ricoverati in terapia intensiva 2.267 meno 117 nel le ultime 24 ore. Il dato che non riesce a diminuire è quello dei decessi 464 contro i 437 accusati ieri. Inoltre si è appreso che oltre un milione di persone sono state sottoposte all’analisi del tampone e che si è potuto così constatare che i contagi sono scesi tra lo 0,5 e lo 0,7 e che le vittime, del coronavirus nel mondo ha provocato 183 mila decessi. A questo quadro che potrebbe iniziare a considerarsi soddisfacente c’è la realtà di cui abbiamo già scritto di un picco artificiale determinato dal ” consiglio” tuttiincasa”. Intanto Dal Consiglio europeo c’è stato un sì importante per la determinazione di un recovery Fund con un mandato affidato alla commissione di cui è presidente von der Leyen, con un tempo per l’intero studio e proposta molto ristretto, cioè scadenza il 6 maggio prossimo. Dovrà essere una proposta articolata capace di far iniziare una ripresa. La presidente Leyen ha accolto il carico ed ha soggiunto:” C’è un solo strumento che può portare a questa ripresa ed è il budget legato al recovery fund. Gli investimenti – ha proseguito la La Leyen – e gli investimenti devono essere anticipati ed in giusto equilibrio tra investimenti e prestiti. La presidente della Commissione UE ha dato uno scossone alle vecchie logiche e procede con passo spedito verso altri orizzonti che hanno poco a che vedere con le vecchie logiche. Il Premier Conte si è dichiarato soddisfatto nell’affermare su Fb che questa strada era impensabile solo qualche settimana fa. Adesso spetta ai vari governi e alla Commissione UE trovare la logica convergenza ed anche molto velocemente per evitare che il tessuto socioeconomico si laceri con la conseguenza che termini il mandato affidato all’Unione Europea e che il sogno del Vecchio Continente vada in frantumi. Non c’è una terza via: o l’UE vince ora questa battaglia non solo per riparare i danni provocati dal coronavirus e trovi la forza di rilanciarsi oppure, ogni Stato tenterà soluzioni entro i propri confini economici provocando fallimenti e guerre sociali. Il popolo che non ha il pane e il lavoro non può che puntare in una sola direzione: la rivolta. E’ possibile che questo accada nel terzo millennio? Diciamo di no ma non c’è un’altra soluzione proponibile a chi deve portare la ” pagnotta” a casa. L’UE ha assunto una decisione certamente importante, ora spetta agli Stati, tutti insieme e senza tante differenze politiche, trovare le convergenze necessarie e garantire, in un periodo di tempo breve, rilanciare l’economia che, dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Russia all’Unione Europea soffre molto per disoccupazione e redditi in caduta, logiche conseguenze di una condizione che penalizza tutti, ma soprattutto chi per vivere deve lavorare e gli ultimi della Terra, che secondo l’Onu potrebbero, in breve tempo, raggiungere i 250 milioni. L’UE ha capacità economica ed ingegno per riprendere le redini in mano e sembra voglia farlo. L’Italia? Tra Conte, che adula se stesso, parla tanto e tentenna sempre nel rinviare, continuamente, il Cdm, punta ad un intervento da 55 miliardi. Questo leader non appare, nonostante l’ampiezza delle sue apparizioni sui media non convince di essere in grado di affrontare una così grave situazione. Occorrerebbe un grande esperto in economia che si chiama Draghi, Di Maio punta sempre su Conte? Il Pd lo ritiene un uomo molto vicino alla sinistra? Facciano pure. Ma questa volta, non è un gioco politico, ma la tenuta del Paese. Il centrodestra non ha idee? Chi lo afferma lo tenga alla larga ache se, in questo momento, sono tutti utili se non altro per mostrare, l’unità degli italiani nel risolvere i suoi enormi problemi, senza alimentare dissensi che se si vuole si trovano sempre.