Roma – Di Battista a Conte:” Non tema me. Si difenda da chi vuole convogliare la cascata di euro in arrivo”

Alessandro Di Battista, uno dei leader del Movimento 5 Stelle, ha partecipato alla trasmissione 1/2 in + su Rai 3. L’esponente grillino, che ha rifiutato di candidarsi alle ultime politiche e di essere nominato ministro, nel governo Conte, ha lanciato un chiaro segnale al Premier: ” Ho fiducia in Conte non tema picconate da me. La realtà è che il sistema Paese sta molto peggio di come si dice. Sono contro il Mes perchè si aggancia ad un vincolo esterno che non fa l’interesse nazionale. Ma il vero problema che ci deve preoccupare è il Patto di Stabilità  che va cambiato. Di Battista sollecitato ha proseguito:” Nei tanti incontri che ho avuto, con i parlamentari del Movimento, nessuno mi ha detto che vuole attivare il Mes . E’ tempo – ha proseguito – Dibba per gli amici – che il M5S attivi un’assemblea costituente o un congresso, con tutte le anime, per costituire una realtà politica e solo dopo si saprà chi vincerà. La sfida di Di Battista non è casuale: nei suoi interventi, frazionati nel tempo, l’esponente del Movimento si è detto contrario ad un governo con il Pd, partito strutturato, che avrebbe molti motivi per non poter fare alleanze con il M5S, in riferimento al suo passato e presente politico. Di Battista è contrario alla politica alla Di Maio ed alle decisioni, che ha assunto quando era a capo del M5S, con diritto i vita o di morte, su ogni iscritto o parlamentare. E manco a dirlo ha messo fuori uomini che da sempre hanno agito nel Movimento, in piena sintonia, proprio con Di Battista. Sono eletti, ora sono nel gruppo misto, pronti a dare battaglia, nel e per il M5S. Di Battista in più occasioni ha riaffermato che il M5S – deve liberarsi dall’abbraccio mortale dei partiti tradizionali – che non hanno alcun punto in comune con chi crede e si è battuto per il M5S. Filosofia? No. Alessandro Di Battista la pensa così e lo ha affermato in più occasioni. Per lui il Paese dovrebbe essere governato diversamente e non, come lo hanno fatto da sempre, i partiti tradizionali ed ora in coalizione con i grillini. L’anima del Movimento non è questa che vuole raggiungere una meta molto diversa da quella “del governo a tutti i costi”. Infine – Dibba rivolto a Conte, gli ha inviato via TV un Consiglio:” Non è lui che lo vuole fuori ma forze economiche – imprenditoriali che vogliono mettere le mani, sulla ricca cascata di euro che l’Italia otterrà per la sua ripresa economica”. Più chiaro di così non poteva essere. Vero o esagerato lo sapremo terminati gli Stati Generali, cioè dopo la prossima settimana, quando verranno fatte le scelte dei progetti da presentare all’Unione a settembre.

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