Pesa, non poco, il no al prestito stabilito dal governo per aiutare la ripresa delle attività, fino a 25 mila euro. La Cgia ha scoperto che liberi professionisti, Pmi e lavoratori automi hanno snobbato l’aiuto. A fine aprile le banche hanno fatto pervenire, al Mediocredito centrale, 435.703 domande pari allo 0,9% della platea complessiva che poteva essere interessata che ammonta a 5 milioni e 250 mila. Così il decreto liquidità resta nel limbo. Le motivazioni possono essere tante compresi i ritardi. Ma probabilmente è la misura sbagliata o comunque non adeguata alle aspettative dei tanti soggetti, tra loo diversi, per attività di impegni economici. La realtà è che la ” misura” si è rivelata fino ad oggi un flop e non si crede che possa riprendere quota, almeno per il momento . Troppe le task force di cui si è circondato il Premier, troppi studi e suggerimenti che hanno finito per creare non poca confusione, tra il Cdm, Premier e le troppe, task force, che agiscono, chiaramente, senza collegamenti tra loro. Si continua a parlare di meno burocrazia e rapporto diretto esecutivo, regioni, Comuni e categorie interessate, ma ancora una volta, tutto è rimasto come prima. II rinnovato impegno assunto da questo governo in carica non ha portato a nessuna ventata di novità, se non a glissare il Parlamento con una serie di Dplc.