Governo nuovamente in fibrillazione, per giustizia e migranti. Non c’è accordo e il Premier Conte cerca, con una serie continua di incontri di ricucire una tela, che appare sempre più consumata. Il segretario del Pd, in una intervista a SkyTg 24, ha detto con chiarezza che in questa legislatura è davvero molto difficile trovare, un’altra maggioranza, e non ha fatto mistero che se tutti rilasciassero meno dichiarazioni e se si lavorasse di più per il Paese la situazione potrebbe netta mente migliorare. Certo – ha soggiunto Zingaretti – la situazione è molto difficile, non solo in Italia, ma anche in Europa”. Non è mancato l’intervento del facente funzioni capo del M5S Crimi che, a Uno Mattina, ha affermato “se sanatoria sia lo si faccia per tutti, escludendo gli irregolari”. Lo scontro con il governo del rappresentante del M5S è stato durissimo: la sanatoria di cui si parla ha spaccato, ulteriormente il Movimento, che si muove tra troppe incertezze, pur avendo un compito guida, come partito di maggioranza relativa. L’Iv non ha lasciato spazio ai partner di governo. La ministra, Iv, ritiene indispensabile un intervento he sani tante situazione anomale e metta fine allo sfruttamento dei lavoratori agricoli. Ma chi è andato giù molto pesantemente ed ha chiesto ” se il governo ritiene che può far a meno dei voti di Iv, specialmente al Senato, cambi rotta”. Lo scontro tra Renzi ed Orlando non è di poco conto. L’ex ministro alla Giustizia, del Pd, ha affacciato l’ipotesi per il ravvio delle attività produttive di non escludere lo Stato, direttamente nei Cda, delle aziende. La reazione dell’ex premier Renzi, oggi leader dell’Italia viva, è stata immediata e durissima:” Sovietizziamo l’Italia? No grazie”. Orlando non l’ha presa bene ma, in una economia liberale, la sua proposta è un pugno negli occhi non solo alla politica, così come è stata fino ad oggi, ma lo è anche per gli industriali, in gran parte di matrice economica liberale. Cioè va chiarito che Renzi è favorevole ad aiutare, economicamente il riavvio del motore Paese a tutti i livelli ma ritiene che, questi interventi avvengano o con denaro dato a fondo perduto oppure siano prestiti a lunga scadenza. Il leader di Italia viva, non ha mai, nemmeno immaginato, di far entrare lo Stato nelle aziende come avviene negli Stati comunisti e come avveniva in quello sovietico. A queste fibrillazioni che non sono da poco c’è il problema, ed è un vero problema,il ministro alla Giustizia Bonafede che non ha mosso un dito, mentre i peggiori boss della delinquenza organizzata, uscivano a frotte, dalle carceri, per il contagio del coronavirus. Basti pensare che non è più dietro le sbarre un delinquente che ha sciolto, per conto della mafia, un bambino dentro una vasca d’acido. Ora Bonafede afferma che lui è il ministro che ha combattuto le mafie? Lui lo dice e lui lo afferma ma, i parlamentari mentre il ministro parlava, dissentivano apertamente, così come appare giusto. Ora Bonafede afferma che i boss devono tornare dietro le sbarre? Lui lo dice? No non lo deve dire lo faccia ed anche subito: a costo di trasformare un carcere in ospedale anti Covid19, riporti dietro le sbarre chi oggi è a casa, tranquillamente… a casa. Ed ha ragione il Cd ad avanzare una mozione di sfiducia su un ministro…tanto o troppo distratto…