Roma – Il 18 riapertura con regole. Così governo, governatori e sindaci. Ci sono rischi? Sì

Gli scienziati della Sanità, non solo nazionale, hanno invitato il governo Conte, sempre con un passo indietro rispetto alla politica, ad essere cauto con la riapertura delle attività sin da lunedì 18 maggio. Gli esperti temono che un libera tut ti potrebbe essere interpretato come  se il coronavirus, fosse stato sconfitto o sarebbe morto, da solo. Non è così! La riapertura, molto prudente deve indicare agli italiani che il Covid – 19 c’è ma si tenta la strada di una convivenza. I governa tori delle Regioni, i sindaci dei grandi comuni, premono per ottenere il via libera definitivo. Apertura dei ristoranti, bar, pub, spiagge e zone montane. Sì, anche a rivedere oltre i congiunti anche amici, con delle cautele ritenute, ritenute dai sanitari, assolutamente insufficienti. Ma il ministro Boccia è stato chiarissimo:” fate le aperture che ritenete possibili ma attenzione se ci sono infezioni e morti, tali da mettere in pericolo la salute pubblica, si torna alla fase uno, senza se e senza ma”. Tutte le categorie non vedono l’ora di poter tornare, sia pure con mascherine e guanti, ad una vita diversa dall’attuale. Come desiderio, espresso nelle sedi opportune, si può comprendere ma il Covid – 19 è in agguato e potrebbe ricominciare a colpire ed uccidere. Nessuno, in questa atmosfera di entusiasmi, dimentichi che i morti in Italia sono stati tantissimi: 30.911. Comunque appare deciso il 18 si apre: negozi, bar e ristoranti, si potranno incontrare anche gli amici e, forse, raggiungere le seconde case, se allocate nella stessa regione, di residenza. Governatori e sindaci felici, molto meno gli esperti della sanità, che avrebbero preferito molta più cautela. Cioè, va detto:  se si scatena nuovamente,  il coronavirus, saranno guai seri per tutti:  governo e italiani. Nessuno può dire cosa accadrà, dal 8 maggio in poi, ma… il dado è tratto. In montagna sono comparse le bandiere lungo le terrazze degli alberghi e al mare, i primi ombrelloni, a distanza di 5 metri ( sufficienti? Chissà). In realtà, questo clima di euforia, andrebbe governata meglio: basta leggere quello che affermano luminari infettivologi. Ci sono ministri che frenano ma, appare sempre più certo, che saranno travolti. Intanto, la Protezione civile, nel suo bollettino afferma: i malati sono calati, in 24 ore, di 1222 persone. i guariti 109.039 con un incremento di 2.452 unità, da ieri ad oggi e, in terapia intensiva sono 952 perchè 47 non ne hanno avuto più bisogno. Le notizie fornite dalla Protezione civile, la cautela predicata dai massimi esperti della sanità, consentono di aprire il 18 maggio? Questo lo devono decidere, molto responsabilmente, cquanti hanno il timone dell’Italia in mano.

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