Sarebbe il caso di domandarsi se è assolutamente necessario riaprire tutto, il 4 giugno prossimo o attendere ancora, almeno una settimana. Si può capire che quanti svolgono attività produttive e lo stesso governo hanno fretta di ricomincia re tutto il giro economico della moneta ma occorre, anche guardare la realtà. Oggi – la Protezione civile – ci ha informato che sono tornati a salire i contagiati da Covid – 19, con un incremento di 318 casi mentre solo 24 ore fa ne erano solo 178. I contagiati sono 233 mila 515 ed il dato comprende, come sempre: positivi, vittime e guariti. In Lombardia i contagiati sono stati 187 e le vittime, sempre da ieri ad oggi 55, in calo rispetto all’ultima rilevazione. Le vittime 33.530 e i guariti sono saliti a quota 160.092, i positivi 39.893 cioè, meno 1474 da ieri. Così come continuano a calare i pazienti in terapia intensiva scesi a 408 cioè 16 in meno. E i casi totali pari a zero, dato confortante, si sono verificati in 9 regioni. Ma tra i presidenti delle 21 regioni italiane, ci sono punti di vista diversi e, nonostante l’intervento di mediazione del ministro agli Enti Locali Boccia, c’è chi insiste: i turisti siano i benvenuti ed anche quanti hanno, la seconda casa nella nostra regione, ma precisa il governatore della Sardegna, vogliamo sapere chi sono e dove vanno per poter effettuare, dei controlli sanitari, se vengono da zone dove l’infezione è ancora presente nel loro e nel nostro interesse. Inoltre, già da oggi, si è notato particolarmente lungo gli arenili di molte regioni, che erano davvero pochi quanti rispettava la normativa di “convivenza” con il virus . Cioè non si vorrebbe che, dal 4 giugno ci fosse l’idea che, con l’autorizzazione a viaggiare per andare dove si vuole, ci fosse un eccessivo ” liberi tutti” e il governo, costretto semmai, a ridisegnare zone rosse, il che sarebbe un danno davvero incalcolabile per la stagione turistica. La prudenza non è mai troppa, anche se si può comprendere che chi ha fretta di lavorare, produrre e dare occupazione ormai è pronto alla ripartenza. Bisogna però dire che il pericolo c’è ed, il dato che i contagiati sono aumentati, è la dimostrazione che il virus è tra noi, anche se illustri virologi e ricercatori sostengono che, il virus ha perso “potenza di fuoco” e la carica batterica è molto più bassa dei primi mesi. Certo, un giorno o l’altro si dovrà ricominciare e semmai pagare anche un prezzo a livello di nuovi contagi, ma a decidere siano gli esperti della sanità e non i politici nazionali o regionali. Al 99% si riaprirà il 4 giugno, e non rimane che dire la frase di rito:” Che Dio ci protegga, ne abbiamo tutti un grande bisogno”