Il Premier Conte ha riferito al Senato la strategia della coalizione, sia per il coronavirus e sia per le conseguenze, sui redditi dei cittadini. Lo si può dire non c’è nulla di nuovo in un intervento che era scontato in partenza nonostante, il Presidente del Consiglio, si sia circondato da una serie infinite di task force, per studiare i vari problemi, fornire analisi e preparare, eventuali provvedimenti. Conte ha chiarito che l’App realizzata per il tracciamento personale è soltanto volontaria e che non ci saranno, limitazioni e pregiudizi, su chi deciderà di non utilizzarla. Il Premier ha fornito assicurazioni che, maggioranza ed opposizioni, saranno costantemente informate, attraverso le Camere ed ha, nel contempo annunciato, ad un allentamento delle prescrizioni per preservare il tessuto produttivo, cioè il motore del Paese che deve ripartire. Ma Conte ha anche avvertito per un ritorno alla nostra normalità, precedente il coronavirus, serve una gradualità indispensabile. Occorre un piano omogeneo su base nazionale. Basterebbe un’avventatezza per compromettere i risultati raggiunti con i tanti sacrifici fatti, tanto che saranno modificate anche le misure del distanziamento interpersonale. Questa emergenza nuova – ha proseguito Conte – può creare nuova povertà e lacerazioni nel tessuto sociale. Per evitare questa catastrofe, il Presidente del Consiglio prevede interventi, a favore di famiglie ed imprese e allo stesso tempo inviterà l’UE a non commettere gli stessi errori avvenuti durante la crisi del 2008. Il nuovo DL non prevederà, interventi minori ai 50 miliardi, ritenuti pochissimi dalle opposizioni a fronte della situazione che si va prospettando. Allo stesso tempo l’Italia appoggerà, le richieste di Francia e Spagna, per l’emissione di eurobond ed ha, ancora una volta chiarito, che il Mes contiene oltre ad una cattiva fama, norme inaccettabili e che comunque, su questo come su altre soluzioni la parola ultima, spetta al Parlamento. Quello che è apparso – nell’informativa del Premier – che nessuno accetterà compromessi al ribasso ( non avrebbe mandato parlamentare ). Il Premier si è dichiarato disponibile ad ascoltare anche le minoranze: un contributo responsabile per problemi che riguardano tutti gli italiani. Conte è andato in televisione, per informare gli italiani, ed ha occupato lo spazio, solitamente seguito dalle donne, sia per l’orario, sia per brevità che non incide, sulle faccende da sbrigare in casa. Un errore: da una brevissima indagine, effettuata da un Istituto di Firenze, è risultato che la maggior parte del pubblico femminile in attesa del ” loro programma” hanno spento il televisore. E’ pur vero che nell’informativa del Presidente del Consiglio non c’era nulla di importante ma, con tanti consiglieri che ha nominato, ne trovi almeno uno che gli suggerisca una dritta, se vuole parlare con gli italiani. Se poi non ha questo interesse, si taccia, o scelga pure gli orari che vuole ma eviti, di far infuriare le donne che non perdonano, queste intromissioni.