Nello splendore di Villa Pamphili sono iniziati i lavori degli Stati Generali, fortemente voluti dal Premier, che ha aperto i lavori. Conte ha insistito sulla bellezza della nostra Nazione e con lui c’erano tutti i ministri del suo governo. L’inizio è stato a livello europeo ed il primo collegamento, non poteva essere che con la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, alla quale è spettato il compito di mettere in risalto i pericoli insiti nella condizione economica dell’Italia. La Presidente ha quindi detto:” L’elevato debito vi espone agli umori dei mercati ma con le giuste riforme l’Italia può avere il massimo del next ( primo) ok della generazione europea. La Presidente ha sollecitato riforme ambiziose per sostenere la ripresa dopo la crisi determinata dal Covid – 19. Per la Presidente è essenziale l’efficienza della P.A. , per utilizzare al meglio e celermente le risorse che saranno disponibili. Inoltre la Leyen ha anche richiamato l’attenzione sul lavoro femminile, ancora troppo marginale, e quello de giovani”. Indicazioni, certamente preziose, per uscire da un dedalo nel quale si mosse, molte maggioranza e tanti governi, senza trovare la via giusta per superare, quella che da tutti, viene chiamata “la palude”. Poi è stata la volta del Presidente del Consiglio Ue, Sassoli: ” I governi sono chiamati ad una maggiore responsabilità, studiando ed approvando una programmazione fattibile. Per molti Paesi questo significa avviare le riforme per utilizzare le risorse. In Europa – ha proseguito Sassoli – c’è la necessità di fare riforme attese da decenni, per rendere tutto più snello e alla portata dei cittadini, occorre fare in fretta, includendo interventi a sostegno delle persone”. Quindi la parola è passata alla Presidente della Bce Lagarde:” Occorre una mobilitazione per creare un ambiente favorevole alle imprese con servizi pubblici e privati che devono essere efficaci ed agili. Infrastrutture fisiche e digitali, sistema giudiziario che funzioni ed un forte settore finanziario. Non sprecate – ha aggiunto Lagarde – questa crisi. La Bce, dal canto suo farà la sua parte ma spetta a voi la responsabilità di presentare, un’insieme credibile e fattibile”. Non c’è che dire i tre personaggi europei che hanno inaugurato, unitamente a Conte, gli Stati Generali hanno fornito, indicazioni preziose per far comprendere, a governo e maggioranza, le linee strategiche, che possono essere tre o anche di più. L’importante è che il lavoro, da oggi a settembre, sia mano mano portato avanti, da una maggioranza coesa tanto da non trovare ostacoli, nel momento in cui si dovranno concretizzare i finanziamenti europei. L’attuale coalizione ha una grande responsabilità: trovare l’accordo su tutto ciò che l’Italia presenterà all’UE per avviare un decennio di crescita. Se non saremo capaci non avremo prove d’ appello, da questa realtà le raccomandazioni: iniziate subito con le riforme, mentre altri studiano i progetti concreti, da realizzare. A questo punto sorge spontanea una domanda da brivido: l’attuale maggioranza, con il M5S in crisi per lotte intestine, con il Pd che non riesce a controllare gli scollamenti politici e Italia viva, con Renzi impegnato su vari fronti interni e Leu, che ha una sua filosofia, non coincidente con questa Unione Europea, riusciranno nella difficile impresa? Il Premier Conte è convinto di sì ma, giungere all’appuntamento di settembre con tutte le carte in regola, non sarà facile anche se dobbiamo augurarcelo. E va aggiunto, lo ripetiamo, non ci saranno prove d’appello: o riusciamo oggi a vincere la crisi o finiremo ai margini, non solo dell’UE ma conosceremo una marcata decadenza che pagheranno figli e nipoti.