La Presidente del Senato Casellati ha richiamato all’ordine, il Premier Conte e lo ha fatto con tutta l’autorità che deriva dalla sua carica. ” Basta con i Dpcm calati dall’alto, il Senato e la Camera sono aperti e, costantemente al lavoro e non è nella prassi democratica far giungere provvedimenti, firmati dal Premier, all’attenzione di senatori e deputati che hanno, tutto i diritto di discutere ogni singolo provvedimento, nella sua formulazione – proposta, prerogativa degli eletti dal popolo”. La Presidente del Senato ha perfettamente ragione: nessuno può tentare di sottrarsi, al controllo del parlamento, nel momento della formazione, dell’ assenso o dissenso, della volontà degli eletti. Ma i problemi della nostra democrazia non si fermano a questo giusto intervento della Casellati. Ci sono troppe cose che non vanno e tra questi c’è da annoverare, la frantumazione della volontà del partito di maggioranza relativa, quel Movimento 5 Stelle, che man mano che passano i giorni, alimenta solo confusione. Gruppi o gruppetti, non si trovano più d’accordo, nè con il progetto originario del fondatore Beppe Grillo e nè con le fasi successive, che hanno modificato gli assetti interni. La dominante, nel M5S oggi è tentare di far maturare, più idee contemporaneamente, ma in contrasto tra loro. E non manca nemmeno chi dall’esterno, il caso Di Battista, è più che evidente, di interviene per suggerire, ai suoi amici parlamentari, nuove soluzioni non necessariamente negative, ma che aumentano il caos. La realtà che stiamo vivendo non è affatto chiara: non lo è in Italia come non lo è nemmeno in Europa. Se poi si considera lo sbandamento che si è verificato in tutti i Paesi, per l’azione devastante del coronavirus, richiederebbe l’impiego di enormi risorse economiche ed una sconfitta, del virus che sta cambiano i connotati delle popolazioni, dal Nord al Sud della Terra. Sconfitto il virus, come tutti ci auguriamo, per tornare a vivere come avveniva prima? Pia illusione. Oggi governanti e popoli sanno quello che può accadere, per un virus che esce dal controllo naturale. Oggi governanti e popoli sanno che non posso no gingillarsi in politiche strane e prive di sbocchi concreti. Il domani è già segnato dal coronavirus che ha indicato: la fragilità dell’uomo, delle leggi e sue strutture sanitarie, per nulla duttili, a quello che può accadere di imprevedibile. Tutti sono stati presi alla sprovvista, personale sanitario e popolo, ed hanno fatto quello che potevano con sacrifici inenarrabili. Le popolazioni, hanno pagato e stanno pagando un prezzo altissimo e, le tante notizie che circolano sui vaccini, aumentano confusione e speranze – secondo gli scienziati – ancora molto distanti e tutte da verificare. La realtà è che l’uomo, dominatore incontrastato del Pianeta, lo ha devastato come meglio ha creduto al solo scopo di aumentare le proprie ricchezze. Ed ora davanti alla sua dimostrata fragilità cerca, affannosamente ripari che non esistono. Dobbiamo attendere che venga scoperto l’antidoto, ed intanto qual è la reazione? Cercare di non perdere il lavoro e guadagno, coa più he giusta, o di speculare su tutto ciò che è possibile, fatto profondamente ingiusto. Diciamolo siamo fragili, davanti ad un errore della natura, ma siamo anche idioti nel mancare di percorrere, l’unica strada possibile: convivere, in umiltà, questa fase carica di incognite.