I positivi all’infezione Covid – 19 in aumento: ne sono stati trovati altri 593 e nel totale sono 231.732. La Lombardia è prima in questa classifica mentre, in otto regioni non ci sono stati decessi che, nel totale, ammontano ad oltre 32 mila. I guariti e dimessi sono oltre 150 mila. Ricciardi, uno degli esperti più preparati, insiste nella sua tesi:” La sfida – ha dichiarato – è riaprire in questa situazione”, ma è una decisione non rinviabile, se non per pochi giorni: l’Italia deve tornare a produrre e aprire le attività commerciali, sia pure con molta prudenza, il rischio è di sprofondare, sempre più in basso, da un punto di vista economico, da dove non sarebbe più possibile risalire. Certo il rischio c’è ma molto dipende dal nostro comportamento: dobbiamo riuscire a convivere con il Covid – 19 il che non sarà facile. Intanto si è mossa la procura di Bergamo che ha convocato, come persona informata dei fatti nella gestione dell’emergenza, il governatore della Lombardia, Fontana.. Gli investigatori vogliono sapere cosa è accaduto nelle Rsa, sulla mancata zona rossa, Alzano – Nembro, e sulla chiusura dell’ospedale di Alzano. Un nutrito gruppo di persone ha urlato frasi contro Fontana ed hanno dimostrato contrarietà al suo operato, tanto che, dopo due ore di Fontana passate con i pm, il presidente è stato fatto uscire da una porta laterale, per evitare nuove proteste. Ovviamente non si è saputo nulla su quello che i giudici hanno chiesto a Fontana ma si sa con certezza che, le indagini puntano a trovare le prove se è stato consumato, o meno, il reato di omicidio colposo. Si può soltanto aggiungere, quello che il governatore della Lombardia ripete da giorni:” Abbiamo seguito le disposizioni che ci sono state date dalle autorità sanitarie”. Intanto il Presidente del Veneto, ha firmato un’ordinanza: dal primo giugno si potrà circolare senza la mascherina, che rimane obbligatoria in luoghi chiusi o all’aperto, se non sarà possibile mantenere le distanza di sicurezza. E il Presidente della Regione Piemonte , Cirio, insiste per la riapertura dal 3 giugno visto che la diminuzione degli infetti è giunta sotto la soglia di riferimento. Da quello che si è appreso il ministro alle Regioni, Boccia, assumerà decisioni sulla base a quello che diranno, le massime autorità sanitarie e cercherà di concordare una strategia comune, con tutti i 21 presidenti delle regioni. Tutti già avvertiti non potranno violare la Costituzione, chiudendo o aprendo i “confini ” dei vari territori sotto la loro giurisdizione amministrativa.