La valutazione di Locateli, membro del Comitato Tecnico Scientifico, sul Covid – 16, l’ha pubblicata sul Corsera. “I dati alla vigilia del riavvio- afferma l’esperto – danno respiro. La temuta impennata, com’è avvenuto in altri Paesi, non c’è stata e con le riaperture graduali, i livelli di rischio diminuiscono. I dati sul’epidemia si sono mantenuti bassi”. “…Gli ultimi dati sulla Pandemia sono belli, migliori di quelli dell’8 marzo e durante la nuova fase – afferma Locatelli – Le Regioni sono chiamate a scelte locali e dovranno essere anche pronte, a stringere le misure, se il livello di rischio dovesse dare segni di rischio aumentato. Si tratta di verificare continuamente tutti i livelli di sicurezza che per me – precisa Locatelli, restano un metro tra un soggetto ed un altro”. Notizie confortanti per quanti domani inizieranno le loro attività e si deve aggiungere che, molto responsabilmente, da giorni e giorni, sono tutti al lavoro per sistemare gli arredi ed adeguarli agli spazi che hanno a disposizione. Certo c’è chi protesta soltanto ma forse non si è reso conto che la normativa alla quale deve adeguarsi non è lavoro dei politici ma di esperti in materia che hanno nero nero su bianco il loro pa rere, per la maggior parte nelle disposizioni fatte proprie dal governo e Premier. De Luca, presidente della Campania protesta, ma si trovi una sola volta che non ha alzato i toni, contro qualsiasi governo o altri governatori. De Luca è fatto così ma questa volta deve adeguarsi: per la prima volta i governatori nell’affrontare la seconda fase avranno responsabilità amministrative e penali. Appare comunque certo, passata questa esperienza che il rapporto governo centrale -regioni deve essere costruito in modo molto diverso, particolarmente per la sanità. Un settore così delicato non può essere lasciato nelle mani di 20 repubbliche autonome. E’ la dimostrazione che l’attuale sistema è sbagliato. Lo stiamo costatando, un giorno dopo l’altro, in una situazione in cui la confusione e purtroppo i tanti decessi, hanno dominatola scena specialmente in Regioni che andavano per la maggiore proprio nel settore sanità. Così come altro discorso va aperto con il privato che deve avere compiti precisi per supportare, qualora necessario il sistema pubblico.