Politica in movimento sia nella maggioranza governativa che in minoranza. Si parla con insistenza di rimpasto del governo Conte, prima del referendum e delle elezioni regionali, anche se il Premier continua ad avvertire che potrebbe esse re pericoloso. I Pd teme sconfitte in regioni di centrosinistra e vorrebbe sistemare alcuni problemi prima. Il M5S cerca una sponda per rilanciare una forza politica in costante decremento e con un Di Battista che è in attesa del momento buono per entrare in campo aperto. Non sta meglio Italia viva, il partito di Renzi che non riesce a guadagnare terreno. Le manovre sono in corso ma molto facilmente Conte riuscirà a bloccarle: c’è da lavorare alle riforme e dove collocare i 202 miliardi europei: non c’è tempo per giochi di palazzo. Il centrodestra non sta meglio. Salvini è apertamente contestato in quanto agisce senza ascoltare nessuno e c’è chi vorrebbe al suo posto Zaia o Giorgetti. Il leader attuale tira dritto ed è convinto che alle regionali di settembre assesterà una batosta ai partiti di governo. La Meloni punta alla crisi di governo e in questa posizione vede la crescita dei consensi anche secondo gli ultimi sondaggi. E Forza Italia con Berlusconi e Tajani giocano la loro partita per non appiattirsi sotto la guida di Salvini. Difficile prevedere come andrà a finire, visto che anche i sindacati mostrano irrequietezza e minacciano uno sciopero generale. Nuova crisi politica agostiniana? E’ possibile ma non decisa. Chi è movimentista pensi agli italiani e non vanifichi l’apporto importante ottenuto dall’Unione Europa: potrebbe essere un karakiri per tutti.