Il Premier Conte, si è sbilanciato per la riapertura delle attività, con una dichiarazione rilasciata al Corsera. “… Ci attendono mesi molto difficili – ha sottolineato – ma l’estate non sarà in quarantena. con cautela e regole, potremo anche an dare al mare”. E se lo dice il Premier, molto probabilmente data la sua innata prudenza, avrà avuto notizie confortanti per questo Covid19 che, in altre parti del mondo, appena terminata la “stretta” ,come avvenuto nella Corea del Sud, ha costretto le autorità a richiudere tutto. Il Premier ha anche parlato, e non ne poteva farne a meno, della situazione economica e delle risorse del Mes, Bei e Sure misure – definite utili ma non sufficienti – per rilanciare le attività. Poi, ha soggiunto, le valutazioni le farà il Parlamento”. Conte punta decisamente al Recovery Fund, ritenuto assolutamente necessario:” Le risorse vanno anticipate, con un prestito ponte che le renda disponibili, sin d a giugno prossimo. Certo – ha proseguito Conte – sulle banche interverremo ma è chiaro che non ci saranno problem,i con la garanzia dello Stato, e ci attendiamo una brusca accelerazione”. Governo e regioni cercano un’intesa da subito e chi premere sull’acceleratore so no le regioni governate dal centrodestra che si attendono un ripariamo tutto per evitare fallimenti o chiusure per sempre. Il ministro agli Enti Locali. Boccia non ha detto di no ma ha precisato che si dovrà tenere conto di quello che diranno gli esperti della Sanità. Le date – ha proseguito il ministro – non le possiamo stabilire noi – si deve andare avanti nel rispetto del protocollo di sicurezza”. Tutte le parti hanno ragione: rilanciare le attività è più che necessario anche per lo Stato che tutto può voler meno che impoverire gli italiani. Ma il ministro Boccia attende le decisioni, o meglio i consigli determinanti degli esperti: riaprire senza nessuna certezza potrebbe significare tornare indietro per infezioni ed altri decessi. Tutti devono ragionare e concordare un tavolo anche a tre: Stato – Regioni – Sanità.