Per la ripartenza o per la ricostruzione, come la definisce il ministro alla Salute Speranza, sussistono molte incertezze. Il Premier Conte tratta tramite la task force, che non comprende nemmeno un industriale, come ha fatto notare il presidente designato da Confindustria, Bonomi, il che è un’anomalia. Il programma va studiato insieme- è stato sostenuto – e deve riguardare sia la produzione e sia la sicurezza delle maestranze: lavorare insieme avrebbe fatto risparmiare tempo visto che il 4 maggio è una data molto prossima. “Noi – ha affermato il prossimo Presidente – siamo a disposizione e spero che la voce delle imprese venga ascoltata. La salute passa anche dal lavoro, ma vogliamo capire come aprire in sicurezza. Sono un imprenditore e guardo ai numeri. Infine, se in Europa ci sono soldi si vadano a prenderli”. Consigli al governo Conte sempre più incerto, ma appare giusto che il governo vada avanti con cautela visto che in Europa non esiste la parola solidarietà e che l’Italia, nel momento più difficile dopo l’ultima guerra mondiale, per la crisi del Covid 19, è stata lasciata sola, come ampiamente riconosciuto dalla Presidente della Commissione UE, von der Leyen. Infine c’è una raccomandazione da parte del presidente dell’Abi Patuelli “Per riscuotere la liquidità garantita dallo Stato ai titolari delle Pmi pari a 25 mila euro:” Non è necessario recarsi agli sportelli bancari per avere la somma disponibile in sole 24 ore, basterà utilizzare il web. Si eviteranno lunghe file, eventuali tensioni tra personale e clientela o inutili accostamenti, in epoca di contagi. Le banche hanno a disposizione quanto necessario per procedere, per gli aventi diritto, ai quali sarà data risposta in tempo reale”. Ecco come cominciano a cambiare i rapporti interpersonali sempre più virtuali. Sarà un bene o un male? L’importante che il sistema funzioni e non si inceppi. Così come è anche importante che ci sia la liquidità, fino ad oggi a carico delle banche, ecco perchè è urgente discutere in Europa, a Bruxelles, su quello che sarà lo scenario immediatamente successivo, che non potrà prolungarsi nel tempo, senza liquidità non si va da nessuna parte. Ed infine, c’è il ministro alla Salute Speranza, che molto giustamente attende il via libera degli scienziati, frenando la politica ad un passo indietro. Se e quali attività potranno riprendere la produzione non spetta alla politica dirlo ma solo alle autorità sanitarie competenti e, tra queste non c’è unanimità, ma molta preoccupazione, per decisioni che potrebbero riportare indietro, l’orologio della Pandemia, qualora riprendessero ricoveri in terapie intensive e decessi, solo da pochi giorni, fuori dalla morsa infernale.