E’ stato deciso: le scuole riapriranno il 1 settembre per il recupero degli apprendimenti. Le lezioni invece inizieranno il 14. Sarà obbligatorio l’uso delle mascherine per tutti anche quando i ragazzi saranno seduti ai banchi ma solo dove, al momento, non è stato possibile il distanziamento di un metro. Comunque il Cts si pronuncerà nuovamente entro la fine del mese. E’ stata ritenuta la soluzione migliore la misurazione della temperatura corporea dei ragazzi a casa e non all’ingresso della scuola e il personale scolastico dovrà effettuare il test sierologico entro la fine del mese. Inoltre è stato deciso dall’Istituto superiore di sanità come regolarsi sull’eventuale insorgere di focolai nelle scuole: non basterà un solo caso per chiudere tutta la scuola. Sarà la Asl a valutare, caso per caso, ed eventualmente decidere, se disporre la quarantena per l’intera classe, personale insegnante e quanti hanno avuto contatti con l’infetto nelle ultime 48 ore. Una riapertura delle scuole con tanti interrogativi dettati da una situazione eccezionale, come la presenza di un virus, che si sta comportando in modo molto diverso da tutti gli altri. Le misure adottate sono di grande prudenza nella considerazione che l’istruzione doveva ripartire ma senza correre rischi. A Roma, ad inaugurare l’anno scolastico 2020 – 2021, sarà il Capo dello Stato Mattarella, che ha seguito passo passo questo appuntamento troppo importante per poterlo rinviare. Le critiche non mancheranno ma il virus c’è e nessuno può far finta di nulla. La linea della prudenza è più che giustificata anche se arrecherà non poco fastidio alle famiglie, ai ragazzi, al corpo insegnante e agli operatori della scuola.