Un 1° maggio senza manifestazioni per evitare contagi. La festa dei lavoratori condizionata dal Covid – 19 che ha ucciso decine di migliaia di persone, in ogni parte del mondo, ha massacrato le economie anche le più floride, ha bloccata le produzioni e determinato milioni di disoccupati. Un vero disastro, peraltro inatteso per come avvenuto e propagato. Tutti gli Stati, impreparati a questa calamità hanno pagato un prezzo altissimo come e, forse maggiore, dell’ultimo con flitto mondiale. E questa guerra tra la scienza e il nuovo coronavirus non è terminata. Nei laboratori delle più accreditate case farmaceutiche e Istituti di ricerca, pubblici e privati, si lavora h 24 per trovare un vaccino o un medicinale in gra do di bloccare questo Covid19, che, se dovesse continuare nella devastante cavalcata, creerebbe per l’uomo ovunque residente, un vero e proprio problema di sopravvivenza. Altre sfide, in epoche più antiche e più recenti, sono state vinte dall’uomo. Non sono pochi gli scienziati che comunicano, ai miliardi di persone spaventate, che la soluzione, di questa orribile situazione, non sarebbe lontana. Ci sarebbero dei tempi tecnici da superare ma, alcuni consorzi d’impresa guardano all’ immediato futuro con sicurezza, tanto da anticipare che si stanno attrezzando, per una produzione massiccia del vaccino. Non possiamo non crederci… ci faremmo del male. Va detto però che molto dipende anche da noi nel continuare ad essere ligi ai “consigli” che ci sono stati dati. Dal ” Iorestoincasa”, fino alle distanze di sicurezza, all’uso delle mascherine e a rinunciare ad incontrare, parenti ed amici, fin quando necessario. La prima importante prova ci sarà il 4 maggio, data prossima, quando 4,5 milioni di lavoratori usciranno per riaprire, fabbriche alla produzione e altri milioni usciranno, dalle mura di casa per fare spesa o acquistare prodotti farmaceutici o altro, per quel poco che è stato autorizzato. Un 1° maggio, festa del lavoro, con milioni di disoccupati che non vanno abbandonati ma supportati anche se il problema è la dignità di operare per il giusto compenso. In questo tempo non è facile fare previsioni anche perchè la solidarietà è latitate. Troppe differenze culturali, troppe incapacità di cambiare mentalità, anche in una Comunità Europea sclerotizzata e politicamente egoista.Un 1* maggio,senza il grande concerto in Piazza S. Giovanni. Accontentiamoci e puntiamo, tutti insieme a realizzare un’alleanza planetaria a sconfiggere il Covid19 e ad utilizzare, le nostre intelligenze per realizzare, nel dopo virus, posti di lavoro per tutti. Non indico solo l’Italia ma il mondo intero dove nulla sarà più come prima compresi i lacci di ideologie che dividono e no uniscono le forze.